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Dal G7 della Cultura di Napoli, esordio per il neo ministro Alessandro Giuli, la sfida europea per chiudere agli estremismi


Un sorridente Vincenzo De Luca giovedì pomeriggio ha accolto a Napoli, insieme al Ministro della Cultura Alessandro Giuli, i Ministri dei paesi del G7 dedicato alla cultura. “Con il ministro della Cultura Alessandro Giuli al Museo Archeologico Nazionale di Napoli per accogliere le delegazioni dei partecipanti al G7 della Cultura. Napoli si conferma una grande capitale culturale di livello internazionale” ha detto il governatore della Campania. Giuli ha accolto al Museo Archeologico Nazionale di Napoli le delegazioni che hanno preso parte ai lavori del G7 Cultura nella prima giornata a Palazzo Reale.

Dopo sette anni dalla prima e unica edizione, a Firenze nel 2017, l’Italia torna a riunire i responsabili delle politiche culturali dei governi G7 per trovare risposte comuni alle principali sfide del settore sulla base dei princìpi e dei valori condivisi. E lo fa ripartendo da Napoli, la città simbolo del Mezzogiorno. Molte le delegazioni presenti, come quelle dell’Unesco, della Ue e di Paesi ospiti, primo fra tutti quello dell’Ucraina e, in vista della sessione speciale di chiusura di oggi, di quelli dei Paesi africani e del Brasile. Proprio i rapporti con i Paesi con le economie emergenti e le nazioni in via di sviluppo, in particolare con le nazioni africane, sono uno dei focus di questo G7 che punta alla costruzione di nuovi partenariati.

IL G7 DI NAPOLI, LA CULTURA COME “ARCHITRAVE IDENTITARIO DI UN POPOLO”

Ma l’accento è stato posto anche sulla cultura come “architrave identitario di un popolo” e come “bene pubblico essenziale e un motore per lo sviluppo sostenibile”. Il sostegno all’Ucraina per la tutela e la ricostruzione del suo patrimonio culturale, l’impatto dell’intelligenza artificiale sulle industrie creative, la lotta al traffico illecito delle opere d’arte e la gestione degli effetti dei cambiamenti climatici sui beni culturali sono stati temi al centro del dibattito dei Ministri nella prima giornata dei lavori.

«Abbiamo voluto una agenda ambiziosa per questa riunione ministeriale – ha detto Giuli – “Le imprese culturali, gli artisti e gli operatori della cultura ci chiedono azioni concrete. – continua – Credo sia necessario concordare un approccio condiviso per trovare delle soluzioni efficaci e di lungo respiro. Sono convinto che insieme possiamo trovare molte delle risposte che ci servono, partendo dai princìpi e dai valori che uniscono l’Occidente. Non dobbiamo fallire questa sfida e vi ringrazio per il vostro impegno».

PER L’ITALIA LA CULTURA È “UN PILASTRO CENTRALE DELLA CONVIVENZA CIVILE”

“L’Italia crede che, soprattutto in questa epoca, la cultura sia un pilastro centrale della convivenza civile, un formidabile strumento di comprensione reciproca e di confronto, un antidoto a ogni forma di discriminazione ed estremismo, un formidabile volano di sviluppo sostenibile”, ha detto il ministro in apertura dei lavori. E ha aggiunto: “La cultura è l’anima di una nazione, incarna la sua identità, storia, i valori della sua comunità. È uno dei beni più preziosi che un popolo abbia ed è un imperativo proteggerla dalle minacce del nostro tempo”. “La democrazia, lo stato di diritto, il rispetto della libertà di espressione e del pluralismo» sono le domande «più urgenti che si trovano ad affrontare le nostre istituzioni culturali per trovare insieme delle risposte condivise, partendo dai valori e dai principi che ci uniscono” ha tenuto a sottolineare.

L’UCRAINA PRESENTE AL G7 DELLA CULTURA DI NAPOLI

Poi un passaggio sull’Ucraina: “Questo G7 è stato volutamente aperto con l’intervento del ministro della Cultura ucraino, Mykola Tochytskyi, affinché fosse chiaro a tutti che l’ordine del giorno riguarda sì la cultura, con tutte le sue implicazioni, ma si parte dai fondamentali: le democrazie liberali di tutto il mondo devono essere compatte e unite per la tutela dei beni culturali di un Paese aggredito che fa parte della nostra cultura europea e mondiale” ha detto il ministro, consegnando al suo omologo ucraino, Mykola Tochytskyi, la “medaglia del Poligrafico Zecca dello Stato che ricorda i due anni di resistenza del popolo della nazione ucraina all’invasione della Russia”.

“Non è solo un segno di vicinanza e rispetto – ha dichiarato Giuli – ma è anche la volontà di testimoniare un progetto complessivo per aiutare l’Ucraina. Il ricavato delle vendite della medaglia andrà a sostenere le attività dell’ospedale pediatrico di Leopoli impegnato nella cura e nell’assistenza dei bambini ucraini colpiti dalla guerra”. Il Ministro ha poi donato la medaglia anche agli altri rappresentanti del G7, quale riconoscimento del loro impegno a sostegno dell’Ucraina e per incoraggiarli a lavorare insieme per difendere l’identità culturale di una nazione aggredita e colpita anche nel suo patrimonio culturale.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

L’uso dell’intelligenza artificiale è l’altro macro-tema che trova cittadinanza nel discorso di benvenuto di Giuli. Il suo utilizzo “senza regole pone molti dubbi”, avverte il ministro. “Le nostre nazioni sono leader in questa trasformazione ed è fondamentale che il G7 trovi convergenze sugli strumenti e le modalità più opportune per governare gli effetti dell’intelligenza artificiale sulle industrie culturali e creative”. “Noi crediamo che il processo di sviluppo di questa tecnologia debba mettere al centro l’individuo, i suoi diritti, la sua creatività”, spiega, evidenziando le “opportunità e le sfide che l’avvento dell’intelligenza artificiale porta per la cultura e la creatività”.

“Stiamo vivendo una trasformazione storica: le applicazioni dell’IA aprono nuovi orizzonti e producono benefici indiscutibili per il sistema culturale. Grazie a loro, è infinitamente più agevole decifrare il contenuto di testi antichi. O svolgere ricerche investigative su opere d’arte rubate e commercializzate online. Ma – sottolinea – è indubbio che l’utilizzo senza regole dell’intelligenza artificiale pone seri interrogativi di natura etica e produce impatti devastanti sul piano economico e sociale”.

TRAFFICO ILLECITO BENI CULTURALI ED EMERGENZA CLIMA

“La lotta al traffico illecito di beni culturali è un mercato sempre fiorente, spesso gestito da vere e proprie organizzazioni criminali, che stupra il patrimonio culturale di ogni Nazione” sottolinea il neo ministro. “In questo G7 Cultura affronteremo un’altra minaccia ai beni culturali che sta assumendo sempre più i caratteri di una vera emergenza: il cambiamento climatico e i disastri naturali, che espongono il patrimonio culturale al rischio di degradamento o distruzione” spiega il ministro Giuli. “Abbiamo voluto una agenda ambiziosa per questa riunione ministeriale. I temi che vi ho illustrato sono di particolare rilevanza per i nostri sistemi culturali. Su di essi i cittadini, le imprese culturali, gli artisti e gli operatori della cultura ci chiedono azioni concrete”.

INCONTRI BILATERALI

Terminati i lavori della prima giornata di riunione ministeriale del G7 Cultura, Giuli ha tenuto nel pomeriggio alcuni incontri bilaterali: con l’omologo ucraino Mykola Tochytskyi, con il ministro giapponese Moriyama Masahito e con Chris Bryant MP, ministro britannico per le industrie creative, arti e turismo. Domani, invece, alle ore 12.15 è in programma l’incontro con il responsabile della cultura per l’Unione Africana, El Houssein Ould Meddou, mentre alle ore 14.30 è previsto il bilaterale con il ministro canadese H.E. Isabelle Mondou.


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