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Roma, 6 mar. (askanews) – Negli Stati Uniti “è probabile che diventi appropriato iniziare a rimuovere parte del freno monetario a un certo punto nel corso dell’anno. Ma le prospettive economiche sono incerte e progressi verso il nostro obiettivo di (ricondure) l’inflazione al 2% non sono assicurati. Ridurre il freno monetario troppo presto o eccessivamente potrebbe provocare un inversione dei progressi che abbiamo visto nell’inflazione e, in ultima istanza, richiedere una linea più restrittiva per riportarla al 2%”. E’ il messaggio chiave lanciato dal presidente della Federal Reserve, Jay Powell nella prima giornata delle audizioni semestrali al Congresso Usa.

“Al tempo stesso – ha precisato Powell, oggi alla Camera dei rappresentanti e che domani sarà al Senato – ridurre l’inasprimento monetario troppo tardi o troppo poco potrebbe indebolire più del necessario l’attività economica e l’occupazione”.

“Nel valutare qualunque aggiustamento” della linea sui tassi “valutiamo attentamente i dati, l’evolversi delle prospettive e il bilancio dei rischi”. Il direttorio che stabilisce la politica monetaria (il Fomc) “non si aspetta che sarà appropriato a ridurre i tassi fino a quando abbia raggiunto maggiore fiducia – ha avvertito – che l’inflazione si muova in maniera sostenibile verso il 2%”.

Incalzato sulla tempistica del primo taglio dei tassi, dalla domande di un deputato, Powell si è limitato a ribadire che “dipenderà dall’evolversi dell’economia, il nostro focus è la stabilità dei prezzi”.

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