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Milano, 26 feb. (askanews) – Ultimo ma non meno importante, il voto parlamentare dell’Ungheria dovrebbe dare il via libera oggi all’adesione della Svezia alla Nato, un passo che è diventato un’esigenza per Stoccolma dall’invasione russa dell’Ucraina, che ha sconvolto gli equilibri europei. E anche un passo travagliato dopo che l’ultimo tentativo di voto ungherese, il 5 febbraio in seduta straodinaria, voluto dall’opposizione di Budapest, si è trasformato in un nulla di fatto, compiuto alla presenza di numerosi osservatori internazionali, compreso l’ambasciatore americano nel Paese.

Ci è voluto del tempo, ma questo pomeriggio l’emiciclo ungherese torna ad esprimersi sulla candidatura svedese alla Nato. L’opposizione alla Svezia è stata forte, ma ora ci si aspetta un sì chiaro. Soprattutto dopo che in una conferenza stampa a Budapest, il primo ministro Ulf Kristersson e il primo ministro ungherese Viktor Orbán hanno parlato di relazioni reciproche e di un accordo sulla difesa che aprirebbe la strada anche all’ingresso svedese nell’Alleanza. E lo scrivono oggi gran parte dei quotidiani e dei media svedesi, sinora molto cauti.

QUANTO COSTA E QUANTO VALE

“La Svezia avrà sei anni per adattarsi all’adesione alla Nato” riporta la tv svedese Svt. “Costerebbe alla Svezia circa mezzo miliardo di corone all’anno (meno di 45 milioni di euro), denaro che viene utilizzato, tra l’altro, per locali e personale. Si prevede inoltre che in futuro la Svezia spenderà almeno il 2% del Pil per la difesa e contribuirà con centinaia di persone, destinate a lavorare per la Nato” si aggiunge. “È una quota associativa che paghiamo. Tutti i paesi devono contribuire alle infrastrutture comuni della Nato, alle sedi, ecc.”, afferma Per Olsson, economista della difesa presso il Total Defense Research Institute.

Olsson sottolinea pure che probabilmente non sarebbe stato molto più economico restare fuori: l’invasione russa dell’Ucraina impone comunque forti investimenti nella difesa.

L’ALLARME DEI SERVIZI SEGRETI SVEDESI

Appare inoltre chiaro che l’adesione della Svezia potrebbe portare a una nuova fase dello spionaggio russo contro Stoccolma, che a sua volta potrebbe cambiare a seconda del ruolo della Svezia nell’alleanza. Il Sapo, il servizio di intelligence svedese, sta tenendo traccia di come l’intelligence di Putin, potrebbe rispondere all’imminente adesione. E ha già avvertito della minaccia costituita da Mosca, in una relazione presentata la settimana scorsa.

IL VOTO OGGI

Oggi lunedì 26 febbraio 2024, alle ore 13 si riuniranno i deputati del Parlamento ungherese dopo la pausa invernale. Quattro i temi all’ordine del giorno: l’approvazione delle dimissioni della presidente Katalin Novák (che si è dimessa in seguito all’indignazione per la grazia concessa a un uomo condannato per abusi sessuali su minori), la nomina del suo successore, l’elezione di un nuovo presidente e l’adesione della Svezia alla Nato. È previsto un voto finale su tutte le questioni all’ordine del giorno, ma il primo ministro Orban parlerà in aula e l’inizio delle votazioni è previsto alle 16.20.

DOPO IL VOTO, COSA ACCADRÀ

Dopo che il Parlamento ungherese avrà dato la sua approvazione, un documento speciale sulla decisione verrà trasmesso a Washington. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg inviterà formalmente la Svezia ad aderire al Trattato Nord Atlantico, chiamato anche Patto Atlantico o Trattato di Washington. Inoltre perché la Stoccolma aderisca al trattato è necessaria una decisione del governo del Paese. Verrà poi firmato uno speciale documento di adesione dal quale risulterà che è stata presa la decisione formale sull’adesione. Nel momento in cui il protocollo di adesione viene presentato a Washington, la Svezia è protetta dall’articolo 5 sulla difesa collettiva ed è quindi membro a pieno titolo. Quando ciò potrà accadere non è noto al momento della stesura di questo testo. Ma rappresenterebbe un traguardo molto cercato da Stoccolma, che inizialmente sarebbe dovuta entrare “mano nella mano” con Helsinki e invece ha trovato alcuni ostacoli sul suo cammino a differenza della Finlandia. Da notare che ad aprile 2023 l’allora ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto, nel “primo atto della Finlandia come uno Stato membro”, ha consegnato i documenti di ratifica affinché la Svezia diventi il prossimo membro della Nato.

LA BANDIERA SVEDESE ISSATA A BRUXELLES

Un’alternativa alla consegna del documento negli Stati Uniti è che la consegna avvenga a Bruxelles, sebbene il destinatario sia pur sempre il governo americano. Così è stato quando la Finlandia è diventata membro della Nato nell’aprile 2023. Allora non c’era tempo per un viaggio a Washington e il segretario di Stato americano Antony Blinken ha ricevuto i documenti di adesione della Finlandia presso la sede della Nato nella capitale belga. Importante è che gli Stati Uniti ottengano il documento, non dove questo accada. Un simbolo del completamento sarà quindi l’innalzamento della bandiera svedese davanti al quartier generale dell’alleanza di difesa a Bruxelles. La Nato avrà a quel punto 32 Stati membri.

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