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Fabio Pugliese

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LA statale 106 continua a far parlare di sé. Se n’è occupato, nei giorni scorsi, anche Report che ha messo in evidenza ritardi e situazioni poco chiare. Al centro anche l’operato del commissario straordinario alla 106, Massimo Simonini, e i ritardi dei lavori di ammodernamento della “strada della morte”. Ne abbiamo parlato con l’ingegner Fabio Pugliese, fondatore e direttore dell’organizzazione di volontariato “Basta vittime sulla SS 106”. Ecco cosa ci ha detto.

Ingegner Pugliese abbiamo visto la puntata di Report. Sulla Statale 106 c’è poca trasparenza?

«I processi che riguardano, oggi, l’ammodernamento della Statale 106 fanno capo al Commissario Straordinario per la Statale 106 nominato dal Governo. Tale commissario è, appunto, “straordinario” poiché opera in deroga alle leggi ordinarie. Quindi il fatto che può condurre questi processi con poca trasparenza è certamente legale».

Ma secondo lei è normale?

«A mio personale parere non è affatto normale: perché sulle opere pubbliche di grande interesse generale sarebbe necessaria la massima trasparenza. Su questi processi non vi è alcuna trasparenza e a tal proposito, giusto per fare un esempio, vorrei ricordare che, nella seduta della Quarta Commissione della Regione Calabria del 24 febbraio 2022, seppur convocato, il commissario straordinario per la Statale 106 non si è presentato. In quella sede avrebbe potuto dire molto ed informare tutti i cittadini calabresi ma ha preferito non farlo».

Nel servizio si apprende che il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha scritto che il progetto di ammodernamento della Statale 106 deve essere rielaborato. Come mai?

«Innanzitutto occorre fare chiarezza. In questo momento noi abbiamo due progetti di ammodernamento della Statale 106: il tratto di 51 chilometri compreso tra Crotone e Catanzaro; un tratto di 30 chilometri compreso tra Sibari e Corigliano-Rossano. Mentre sul tratto Crotone-Catanzaro il Consiglio Superiore non ha posto grossi problemi sul tratto Sibari – Corigliano-Rossano ha prescritto e osservato che il progetto era da rielaborare».

Perché?

«Perché – cito testualmente quanto riportato nel verbale dell’adunanza del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici – “il progetto non risulta corredato da valutazioni approfondite ed è caratterizzato da una serie di carenze rilevanti dal punto di vista impiantistico, geotecnico, di sicurezza, ecc…».

Oggi Cgil, Cisl e Uil si mobilitano per chiedere finanziamenti per la Statale 106. Ma le risorse ci sono?

«I soldi previsti dalla legge di bilancio del 2022 dal Governo sono 3 miliardi. Ci sono ma non essendoci una delibera Cipess non sono vincolati. Il problema però non è questo…».

E qual è il problema?

«Vede, quello che neanche i sindacati hanno compreso è che nei pareri che il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha espresso sulla Crotone-Catanzaro (l’1 marzo 2023), e sulla Sibari-Corigliano-Rossano (il 22 marzo 2023), si evince che solo i 51 chilometri della Crotone-Catanzaro costeranno 3 miliardi. Mentre non è dato ancora sapere quanto costerà il tratto Sibari-Corigliano-Rossano per le carenze progettuali rilevate che, ovviamente, non consentono di poter definire con precisione il costo dell’opera».

Quindi il problema è che le risorse impegnate ma non vincolate sono necessarie solo per realizzare il tratto da Crotone e Catanzaro?

«Esatto. Anche se rispetto a questo punto c’è un pericolo da scongiurare che dal mio punto di vista è ancora peggiore».

Quale?

«Il Commissario Straordinario per la Statale 106 ha suddiviso la Crotone-Catanzaro in due stralci: il primo da 16 chilometri e il secondo da 35 chilometri. Inoltre, il primo stralcio è stato a sua volta diviso in due lotti mentre il secondo stralcio è stato diviso in 4 lotti. Mentre i 30 chilometri tra Sibari e Corigliano-Rossano sono stati suddivisi in due stralci… Andreotti diceva che “a pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si azzecca”».

Cosa vuol dire?

«Voglio dire che temo semplicemente che il Commissario Straordinario per la Statale 106 potrebbe essere cosciente che le risorse non sono sufficienti alla realizzazione di questi due tratti. Quindi che potrebbe fare? Avendo diviso in stralci i “megalotti”, inizierebbe il primo stralcio della Crotone-Catanzaro, il primo stralcio della Sibari–Corigliano-Rossano. Accontenterebbe la politica che finalmente potrebbe dire che sono partiti i cantieri ma creerebbe, di fatto, un danno alla comunità calabrese avviando due opere che certamente non verranno completate fino a quando il Governo non impegna le risorse che servono».

Ingegner Pugliese, però non crede che se non si procede in questo modo l’ammodernamento della Statale 106 non inizierà mai?

«No. Io credo che la politica debba assumersi delle responsabilità. Scegliere quale è l’intervento che ritiene prioritario e completarlo. Con le risorse attuali può essere completato il tratto compreso tra Sibari e Corigliano-Rossano oppure quello compreso tra Crotone e Catanzaro. Non farlo significa realizzare, ad esempio, un primo stralcio ammodernato da Crotone a Cutro e poi uno stralcio tra Sibari e l’area urbana di Corigliano lasciando incompleti i rispettivi stralci compresi tra Cutro e Catanzaro e tra l’area urbana di Corigliano e quella di Rossano. Praticamente una follia perché ciò non servirebbe a nulla».

Ma se il Governo poi mette altri soldi?

«A me non piace ragionare con i se e con i ma. Comunque, restando alla sua domanda rispondo: la politica scelga quale tratto intende ammodernare nella sua interezza e se il Governo poi mette altri soldi può completare l’altro tratto. Anche perché la politica oggi è ancora in tempo per assumersi le proprie responsabilità…».

Perché fino ad ora non l’ha fatto?

«Fino ad ora la politica ha delegato tutto ad Anas Spa. Sia i processi relativi all’ammodernamento della Statale 106, sia quelli che riguardano la gestione dell’attuale tracciato ed anche quelli che riguardano l’ammodernamento del tratto Sibari – Roseto Capo Spulico. Questo ovviamente espone la politica a tre rischi enormi».

Quali?

«Nel caso dell’ammodernamento il rischio è quello di mandare in gara con appalti integrati tutti i lotti della Crotone-Catanzaro e della Sibari-Corigliano Rossano e di accorgersi, solo dopo le realizzazioni dei progetti definitivi esecutivi che 3 miliardi non sono sufficienti a realizzare entrambi i due interventi. Per quanto riguarda l’attuale tracciato della Statale 106 non accorgersi che versa in uno stato comatoso significa assumersi la responsabilità delle tragedie stradali che, purtroppo, negli ultimi anni, numeri alla mano, sono in aumento. Infine, sulla Sibari-Roseto Capo Spulico se i lavori ad agosto 2026 non sono completati mette l’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” di poter affermare che è dal 2022 che denunciamo pubblicamente ritardi sulla realizzazione dell’opera».

Senta ingegner Pugliese, lei della battaglia per l’ammodernamento della Statale 106 ne ha fatto una ragione di vita. Ormai da anni, con impegno, denuncia le condizioni della “strada della morte”. Per finire può dirci cosa spera che accada?

«Guardi, per quanto riguarda i processi di ammodernamento serve maggiore trasparenza e condivisione delle scelte ma, soprattutto, serietà, responsabilità e impegno. È necessario che la politica segua direttamente i processi e non deleghi ad Anas Spa. Per quanto riguarda l’attuale tracciato sarebbe necessaria una “cabina di regia” capace di rilevare le criticità presenti sulla “strada della morte” e chiede ad Anas Spa interventi mirati di messa in sicurezza in modo da ridurre il fenomeno dell’incidentalità e, soprattutto, della mortalità stradale».

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Maria Assunta Castellano

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