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Roma, 20 feb. (askanews) – Inizia oggi presso l’alta corte di Londra un’udienza di due giorni che deciderà del destino del fondatore di Wilikeaks Julian Assange. La Bbc riporta che Assange vorrebbe presenziare all’udienza di persona, ma non è ancora dato sapere se la cosa gli sarà concessa. Se non potrà a presentarsi all’Alta Corte, Assange si unirà tramite collegamento video dalla prigione di Belmarsh, dove è attualmente incarcerato.
L’udienza potrebbe essere il suo ultimo tentativo per evitare l’estradizione negli Stati Uniti dove dovrebbe affrontare un processo per aver divulgato segreti militari. I sostenitori del fondatore di Wikileaks sostengono che abbia soltanto denunciato crimini di stato, abusi e altri illeciti, ma gli Stati Uniti sostengono che Assange abbia messo a rischio vite umane.
Nel frattempo, fuori dai locali dell’Alta Corte si è già riunita una folla di sostenitori di Assange.
Tim Dawson, della Federazione internazionale dei giornalisti, si è rivolto ai partecipanti alla manifestazione con un discorso. Poi ha preso la parola John Rees, membro fondatore della Stop the War Coalition. Quello di Assange, ha detto, è “il più importante caso di libertà di stampa del 21° secolo”, aggiungendo che le persone non dovrebbero essere incarcerate per “aver detto la verità”.
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