Una delle scritte apparse a Cutro contro il sindaco Ceraso
1 minuto per la letturaCUTRO (CROTONE) – «Conosco la gente di Steccato di Cutro e sono in grado di smentire il sindaco Antonio Ceraso: la ‘ndrangheta non c’entra»: a parlare è il consigliere comunale di FdI Damiano Aiello, ex ufficiale di governo della frazione Steccato, che contesta le affermazioni del sindaco Ceraso, secondo cui le scritte con cui lo invitano a dimettersi, apparse sulle vie di Steccato, sono collegabili al fatto che il giorno prima ha organizzato una manifestazione antimafia a Cutro (LEGGI LA NOTIZIA).
«Condanno chi ha imbrattato i muri e le strade ma di sicuro gli autori delle scritte non sono mafiosi o affiliati alla ‘ndrangheta – dice Aiello – a Steccato c’è malcontento verso il sindaco per il fatto che gli eventi commemorativi del naufragio di un anno fa si terranno a Cutro anziché nella frazione che ha vissuto il dramma. La teca con i reperti sarà esposta a Cutro e non a Steccato, dove ci sarà soltanto la deposizione di una corona di fiori».
«Ho partecipato alla manifestazione antimafia e sono certo che gli steccatesi sono contro la mafia. Ritengo che la protesta debba essere fatta in altro modo e non con scritte sui muri. Ma, di certo, dietro non c’è la regia della mafia», osserva Aiello.
Il “tempismo” di cui parla il sindaco? Secondo Aiello è da mettere in rapporto soltanto al fatto che «Ceraso era atteso poche ore dopo a Steccato per la Via Crucis in ricordo delle vittime del naufragio, e non al fatto che poche ore prima c’era stata una manifestazione antimafia».
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