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Roma, 10 feb. (askanews) – “Da anni, e oggi in particolare, l’estrema destra strumentalizza l’orribile tragedia delle foibe e dell’esodo, negando la “più complessa vicenda del confine orientale”, cancellando le responsabilità del fascismo, sostenendo addirittura la “italianità di Fiume e della Dalmazia”, a prova di grottesco nazionalismo, insultando e demonizzando chiunque sostenga la verità storica contro la propaganda politica faziosa”. Lo denuncia l’Anpi, in occasione del Giorno del Ricordo.

“Oggi – afferma l’Associazione Nazionale dei Partigiani Italiani- è il Giorno del ricordo, istituito “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.Ricordiamo l’orrore delle foibe del 1943 e del 1945 e le sue vittime e, assieme, il dramma dell’esodo biblico di tanti italiani. Nessun oblio: due tragedie incancellabili, nel tempo di ferro e di fuoco della seconda guerra mondiale scatenata dai nazifascisti.
Ricordiamo l’aggressione dell’Italia fascista nei confronti della Jugoslavia nell’aprile 1941”.

“Ricordiamo fra i tanti crimini di guerra commessi dall’invasore italiano – prosegue Anpi- la strage di Podhum, vicino a Fiume, in cui l’intera popolazione maschile venne sterminata, e il campo di concentramento nell’isola di Arbe, dove 1.500 civili morirono di fame a causa della deportazione italianaRicordiamo le colpe dei criminali di guerra italiani, mai puniti per stragi ed efferatezze di ogni genere contro i civili.Ricordiamo la risiera di San Sabba, campo di sterminio dove i nazisti assassinarono dall’inizio del 1944 migliaia di ebrei, partigiani, detenuti politici ed ostaggi.Ricordiamo le efferatezze dei nazisti nell’attuale Friuli-Venezia Giulia, occupato dai nazisti, con la piena collaborazione dei fascisti italiani, complici o responsabili – a cominciare dalla X MAS – di innumerevoli delitti.Ricordiamo le vittime, tutte le vittime”.

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