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Il vescovo Luigi Renzo durante una celebrazione alla Fondazione di Natuzza

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MILETO – Dopo le dimissioni del presidente facente funzioni Marcello Colloca (LEGGI) una nuova durissima crisi esplode nei rapporti tra la Fondazione Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime, ente costituito su ispirazione della mistica di Paravati, Natuzza Evolo, e il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo.

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DI MARIA RIFUGIO DELLE ANIME

Il presule, infatti, con una propria disposizione, inviata oltre che alla Fondazione Cuore Immacolato di Maria anche all’arcivescovo emerito Salvatore Nunnari e all’arcivescovo Vincenzo Bertolone, presidente della Conferenza episcopale Calabra (LEGGI LA POSIZIONE DEI VESCOVI CALABRESI), ha disposto «la sospensione dell’Assemblea convocata per il 20 gennaio 2018».

Come si ricorderà la crisi nei rapporti tra Fondazione e Diocesi risale alla scorsa estate quando, dopo due anni di trattative, l’assemblea dei soci fondatori bocciò le modifiche allo statuto dell’ente richieste dal vescovo (LEGGI) in conseguenza di ciò Renzo revocò il decreto di riconoscimento della Fondazione (LEGGI) aprendo di fatto la strada ad una possibile liquidazione dell’ente stesso (fatta salva la possibilità di ritornare alle condizioni ottimali in caso di modifica dello Statuto in aderenza anche ad alcune indicazioni esplicite provenienti dalle gerarchie della Santa Sede).

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Dopo le dimissioni di Colloca, e dei consiglieri d’amministrazione Mario Cortese e Domenico Antonio Crupi, il vescovo ha «a lungo riflettuto – si legge nella disposizione – sul rapporto» con la Fondazione, e «volendo ancora dialogare e derogare dal trasmettere al ministero dell’Interno il mio decreto di revoca della precedente approvazione dello statuto (LEGGI DELLA DEROGA IN QUESTIONE) e quindi al fine di evitare di mandare in liquidazione la Fondazione a discapito della stessa immagine di Mamma Natuzza che certamente – scrive il vescovo – non merita questo trattamento e non sta per nulla godendo per questa irragionevole resistenza alla Chiesa da parte della Fondazione», ha deciso di applicare la normativa ecclesiastica e di sospendere l’assemblea convocata.

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Il vescovo afferma di sentire «mio dovere, per amore a Natuzza e alla sua opera, continuare a dialogare perché si addivenga da chiunque ha a cuore la causa della soluzione canonicamente e civilmente corretta già raggiunta dopo due anni di comune lavoro ed approvata a maggioranza nel Cda del 25 agosto 2017 e poi confermata nel successivo cda del 13 settembre».

Concludendo il presule ha esortato tutti «ad una seria e cristiana riflessione perché il buon nome  ela fama di cui gode Natuzza non vengano deturpati in alcun modo e torni nella Fondazione la serenità e la pace».

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