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La presidente del consiglio Giorgia Meloni ha visitato il 3Sun Gigafactory, la fabbrica del sole del gruppo Enel a Catania che entro quest’anno diventerà il più grande hub d’Europa
Giorgia Meloni è stata in visita a Catania al polo 3Sun Gigafactory, la cosiddetta ‘fabbrica del sole’ del gruppo Enel che è previsto diventi, entro il 2024, la più grande d’Europa per la produzione di pannelli fotovoltaici ad altissime prestazioni, con una capacità produttiva di 3GW all’anno e una tecnologia unica al mondo. Ad accoglierla è stato il Ceo di Enel, Flavio Cattaneo. Ci sono anche i ministri Nello Musumeci e Raffaele Fitto, il governatore Renato Schifani, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, il sindaco Enrico Trantino e il prefetto Maria Carmela Librizzi.
L’IMPORTANZA DI UNA STRUTTURA COME LA 3SUN GIGAFACTORY
E da quel consesso la presidente del Consiglio ha sottolineato l’importanza che l’attuale esecutivo riserva alla Sicilia e al Sud del Paese: «Non ha molto senso che noi mentre ci liberiamo di una dipendenza energetica dalla Russia ci consegniamo mani e piedi a catene di approvvigionamento che non controlliamo. Noi dobbiamo essere in grado di produrre una tecnologia che interessa le nostre scelte strategiche per essere padroni del nostro destino e la ragione per cui siamo convinti che l’Italia possa essere un hub per l’approvvigionamento europeo ed il Sud ha un ruolo centrale. L’Italia, anche con il Piano Mattei, può essere la porta d’ingresso per l’energia prodotta da altre nazioni da esportare in Europa».
IL PIANO MATTEI FIORE ALL’OCCHIELLO DEL GOVERNO
Il Piano Mattei è il fior all’occhiello del governo. Ma lo è anche il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Meloni ricorda che il governo è in linea, ha ottenuto fin qui la rate dall’Europa, nonostante nei mesi scorsi tanti abbiano sollevati preoccupazioni: «Ricordiamo tutti gli allarmi lanciati sulla capacità dell’Italia di essere competitiva nella spesa legata al Pnrr ma oggi, dopo un anno, abbiamo ottenuto anche il pagamento della quarta rata e presentato gli obiettivi della quinta».
E proprio sul Pnrr Meloni fa un annuncio che è di fatto una risposta alla protesta dei trattori che in questi giorni sta impazzando in Europa e in Italia: «Le risorse del Pnrr dedicate al mondo degli agricoltori passano ad 8 miliardi di euro». Spazio, come si diceva sopra, al Mezzogiorno: «Non voglio un Sud che viva di sussidi ma che abbia degli strumenti per combattere ad armi pari, occorre superare questo gap del Mezzogiorno con questi strumenti».
MELONI E L’IMPEGNO PER IL SUD
E ancora, sempre sul Sud: «Noi ci lamentiamo spesso che non ci sono risorse e magari ce ne fosse di più però spesso ci sono e vanno spese meglio. Abbiamo varato un decreto Sud che riorganizza fondi e abbiamo varato accordi di coesione e dove i fondi non si spendono possiamo revocare il finanziamento. Nei prossimi giorni presenteremo un accordo di sviluppo e coesione tra i più rilevanti in Italia perché delle risorse di cui disponiamo ogni singolo euro deve arrivare a terra». Tutto questo per dire che «in Italia» si deve smettere di «di non spendere risorse che sono disponibili, ogni singolo euro deve arrivare a terra per risolvere problemi dei cittadini. Ci lamentiamo che non ci sono abbastanza risorse, ma c’è un altro problema: a volte le risorse non vengono spese».
È stato anche il giorno della scomparsa di Vittorio Emanuele di Savoia, figlio di Umberto II, l’ultimo Re d’Italia. Una dipartita che divide il mondo della politica. «Caro Emanuele – ha scolpito su X il ministro della Difesa Guido Crosetto – a te ed alla tua famiglia le mie più sentite condoglianze per la scomparsa del tuo caro papà Vittorio Emanuele. Lo ricordo con affetto e ricordo le molte volte che, in Piemonte, ho potuto condividerne la compagnia. Un forte abbraccio». Di parere avverso Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra: «Ha impiegato oltre 60 anni per prendere le distanze dalle leggi razziali. Nel 1997, durante un’intervista televisiva, ha rifiutato di scusarsi per il coinvolgimento di un membro della famiglia Savoia nella firma delle leggi razziali. Solo nel 2002, tramite un comunicato emesso da Ginevra, ha preso ufficialmente posizione contro le leggi razziali, segnando la prima volta nella storia di Casa Savoia».
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