L'ospedale Jazzolino di Vibo Valentia
2 minuti per la letturaVIBO VALENTIA – Qualche giorno fa, una donna incinta alla quarantesima settimana di parto e che avrebbe dovuto partorire nel mese di gennaio, si è vista comunicare, attraverso il Cup all’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia, la disponibilità per un’ecografia per il 6 novembre 2024. Al momento dell’annuncio da parte dell’operatore della data utile è sembrato essere su “Scherzi a parte”, con la donna che ha chiesto una verifica del calendario immediata, ma la risposta è stata uguale. Forse, con il calo delle nascite, la sanità calabrese, ritardando le visite avrà pensato di invogliare i suoi residenti a proliferare di più.
Il punto è che si possono pure assumere medici e personale a non finire, ma i problemi che attanagliano la sanità calabrese, rimangono e ad andarci di mezzo sono proprio i cittadini calabresi, cui viene negato il diritto di curarsi e dunque fare anche prevenzione. L’assurdo sono proprio le prenotazioni attraverso i canali preposti, in particolare quelli dell’area centro Calabria, ossia quello legato alla provincia di Vibo Valentia e Catanzaro.
Tornano in ambito di una donna che deve partorire, un’altra segnalazione riguarda le visite per l’ecografia osteoarticolare da fare al nascituro, che come riportato dalle dimissioni ospedaliere, che deve essere eseguita entro il terzo mese di vita. Bene, anche qui la prenotazione è a lungo termine per la provincia di Vibo Valentia: agosto 2024, con la buona pace di tutti, così anche i bambini che nascono in Calabria già dall’inizio sono declassati rispetto ai pari età di altre regioni Centro-Settentrionali.
Si passa avanti e si cambia reparto. Per una visita di controllo ortopedica, sempre presso lo stesso nosocomio, prima data utile il mese di dicembre, salvo poi, recarsi al reparto dove ti preparano una loro prenotazione per estinguere il debito presso l’ufficio ticket. Queste tre sono solo alcune delle innumerevoli segnalazioni che quotidianamente raccogliamo e pubblichiamo, consapevoli che, con buona volontà anche in Calabria si potrebbero prenotare delle visite nel minor tempo possibile. La sanità e l’istruzione dovrebbero essere un servizio imprescindibile per i cittadini e invece non è così.
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