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Milano, 26 gen. (askanews) – Il mercato del libro registra nel 2023 una tenuta sostanziale, da leggere in chiaroscuro rispetto al futuro. Le vendite dell’editoria trade in Italia nel 2023 sono state infatti pari a 1,697 miliardi di euro a prezzo di copertina, in crescita dello 0,8% rispetto all’anno precedente (più 14,1% sul 2019). Le copie sono state invece 111,85 milioni, in flessione dello 0,7% sull’anno precedente (più 12,6% sul 2019). In concomitanza con la giornata conclusiva del XLI Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri di Venezia, l’Associazione Italiana Editori (AIE) ha reso pubblica l’analisi di mercato sull’editoria trade nel 2023, realizzata in collaborazione con Nielsen BookScan e IE Informazioni Editoriali. Nel trade, o varia, sono conteggiati i libri a stampa di narrativa e saggistica, compresi i titoli per bambini e ragazzi ed esclusa la scolastica, comprati nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione.
Nel 2023 il prezzo medio di copertina dei libri comprati è stato di 15,17 euro, in crescita dell’1,5% rispetto l’anno precedente. Nei 12 mesi, l’inflazione è stata invece del 5,7%. Tra il 2019 e il 2023, il prezzo dei libri venduti è cresciuto del 2,6%, contro una crescita generale dei prezzi del 15,7%. Numeri che testimoniano la riduzione dei margini di guadagno degli editori, ma anche il loro sforzo per tenere bassi i prezzi per non deprimere la domanda di libri e di lettura nel nostro Paese.
Le librerie fisiche sono il primo canale di vendita per i libri: di qui passa il 54,7% (53,5% nel 2022) di tutto il mercato trade nel 2023, più di un punto percentuale dell’anno precedente ma 10 punti sotto i valori pre-pandemia. L’online si attesta al 40,7% (41,9% nel 2022), stabile la grande distribuzione al 4,6%.
Cresce l’ebook e l’audiolibro, ma gli italiani preferiscono la carta. Nel 2023 le vendite di e-book sono cresciute del 2,5%, arrivando a 81 milioni, gli abbonamenti per l’ascolto di audiolibri del 12%, raggiungendo i 28 milioni. Ma gli italiani continuano in massima parte a preferire la carta: ebook e audiolibri pesano su un mercato complessivo (trade di copie a stampa più digitale) di 1,806 miliardi solo il 6%.
Se guardiamo alle vendite per genere, la narrativa italiana segna una crescita del 7,2% a fronte di un calo della narrativa straniera del 3,6%. La manualistica (non universitaria, ovvero how to do e self help) cresce del 4,7%, la saggistica di divulgazione del 4,6%, i libri per bambini e ragazzi dell’1%. In calo la saggistica specialistica (-1,7%), e i fumetti (-10,6%, dopo il boom del 2021-2022). Nella top dieci dell’anno (vedi allegato) sono presenti ben sette titoli scritti da autori italiani.
Innocenzo Cipolletta, presidente di AIE, ha commentato: “Nel 2023 il mercato non è andato male, ma il 2024 sarà una sfida difficile per il venir meno di alcune misure a sostegno della domanda di libri, mentre la crescita dei costi di produzione pesa sui bilanci degli editori. Per questo chiediamo una politica industriale per il libro, che è centrale nella crescita economica e culturale del Paese. D’altro canto la buona crescita della narrativa italiana, ma direi più in generale dell’autorialità italiana, è il segno della crescente competitività dell’industria editoriale nazionale che si presenta quindi alla Fiera del Libro di Francoforte 2024, dove l’Italia è Ospite d’Onore, con tutte le carte in regola per imporsi ancora di più di quanto non faccia oggi sui mercati internazionali”.
La crescita del mercato trade in Italia nel 2023 (più 0,8%) è simile a quella registrata in Francia e Regno Unito (più 1%), mentre la Germania cresce del 2,9%. Gli Usa (dato di ottobre) arretrano dello 0,2%. Se guardiamo invece al confronto tra inflazione e crescita del prezzo dei libri in tutta Europa, secondo i dati Eurostat nel 2022 la prima è stata del 9% e la seconda del 3%. Ricardo Franco Levi, presidente della Federazione degli Editori Europei (FEP) ha commentato: “Il libro si conferma prima industria culturale europea. Non solo: sei dei primi 10 gruppi editoriali mondiali hanno sede nel Continente. Come Associazione, il 2024 ci vedrà ancora impegnati nella difesa del diritto d’autore, soprattutto in relazione alla regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale, ambito in cui l’Ue è all’avanguardia. Chiediamo, in particolare, l’obbligo della trasparenza sui dati utilizzati per allenare gli algoritmi a carico delle aziende che sviluppano strumenti di Intelligenza Artificiale”.
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