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Roma, 17 gen. (askanews) – Caos alla Camera in commissione Affari Sociali durante il voto sul mandato al relatore a riferire in Aula sull’istituzione di una commissione di inchiesta sull’emergenza Covid: la votazione è finita in parità, 11 favorevoli e 11 contrari, che da regolamento vuol dire bocciatura. Un esito che ha spiazzato il centrodestra e ha fatto esultare le opposizioni contrarie al provvedimento arrivato alla sua terza lettura. Dopo un acceso di battito di tre quarti d’ora, con diversi deputati che avevano già lasciato la commissione per andare in Aula a seguire il question time, la maggioranza ha deciso di procedere a una nuova votazione che è finita 12 a zero, sancendo il via libera al mandato alla relatrice Alice Buonguerrieri (Fdi), tra gli assenti alla votazione.

Le opposizioni, infatti, si sono rifiutate di prendere parte a quella che Marco Furfaro, deputato Pd, ha definito “una forzatura”. “Anche in Parlamento – ha sottolineato l’esponente dem – è venuta meno la compattezza della maggioranza: questo risultato è un chiaro segnale politico”. Anche per i capogruppo e la vicecapogruppo di Azione-Per-Renew alla Camera Matteo Richetti e Elena Bonetti, “quanto accaduto è di una
gravità inaudita. La ripetizione di un voto con risultato
sfavorevole alla maggioranza è un precedente inaccettabile.
Intervenga immediatamente il Presidente Fontana per ripristinare
il rispetto del regolamento della Camera dei Deputati”.

A difendere la votazione è arrivato in commissione il presidente del gruppo Fdi alla Camera, Tommaso Foti: “Sul regolamento è previsto che il presidente possa fare la controprova. Ma il fatto non sussiste perché il testo sarebbe comunque andato in Aula senza relatore. L’opposizione era avanti perché il vecchio gruppo unico Azione-Iv ora si è diviso e qui oggi c’era il rappresentante di Azione (Fabrizio Benzoni in sostituzione di Elena Bonetti, ndr). Se ci fosse stata Italia Viva…”. Anche Luciano Ciocchetti (Fdi), che oggi presiedeva la Commissione, ha spiegato: “Il regolamento prevede la possibilità di fare la controprova come chiesto migliaia di volte dall’opposizione. Poi al momento del primo voto c’erano 7-8 persone in piedi pronte a scappare via per andare in Aula…”.

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