INDICE DEI CONTENUTI
Il rapporto intenso tra la piccola Mousette e Stefania, la nuova storia sul legame intimo che lega cani e persone
“Era piccola ma dal cuore grande”. Inizia così il racconto di Stefania Abate, cosentina, che con la sua Mousette ha vissuto momenti di grande intensità e che ora, da quando questa cagnolina di appena due chili l’ha lasciata, sa cosa vuol dire fare i conti con un dolore che l’ha segnata profondamente.
Mousette fu sequestrata a un “canaro” che accoppiava cani per venderli al miglior offerente, senza tener conto del loro benessere fisico e psicologico. Una storia come tante, di ignoranza e squallore, che vede i cani al centro di traffici illeciti con cuccioli di varie razze nati da accoppiamenti anche in consanguineità, e poi tenuti in condizioni disumane. Sono merce da vendere, nient’altro, anche fuori regione, a clienti sprovveduti che vogliono il cane di razza ma non hanno la possibilità economica di acquistarne uno in un vero allevamento. E, allora, si affidano a privati privi di scrupoli che offrono il servizio a un terzo della cifra richiesta da un vero allevatore che seleziona le linee di sangue e fa accoppiamenti ragionati, capaci di produrre cuccioli sani e morfologicamente belli.
CANI E PERSONE, STEFANIA RICORDA MOUSETTE: «APPENA LA VIDI NON EBBI DUBBI»
“Appena la vidi – ricorda Stefania – non ebbi dubbi: volevo che quella cagnolina fosse mia con tutti i problemi che aveva, persino le crisi epilettiche. Non so perché quel piccolo essere mi prese subito il cuore, ma agii d’istinto e feci la cosa giusta perché Mousette – così la chiamai – portò nella mia vita tanta gioia e la consapevolezza che un cane, qualunque cane, può arricchire e addolcire le nostre giornate, anche quelle più faticose”.
Mousette entrò nella vita di Stefania condividendo con lei ogni cosa, anche la presenza di altri due cani: un pastore maremmano abruzzese e un cane da montagna dei Pirenei, oltre che dei gatti, tutti più grandi di lei. Ma nonostante le evidenti differenze, Mousette seppe farsi rispettare e in tempi brevissimi riuscì a ricavarsi all’interno del branco familiare, un ruolo ben definito.
«DI LEI MI MANCA LA SIMPATIA, LA CAPACITÀ CHE AVEVA DI STRAPPARE UN SORRISO»
“Di lei mi manca la simpatia, la capacità che aveva di strappare a tutti un sorriso. Sembrava essere venuta al mondo per alleggerire le nostre esistenze, per mostrarci che oltre al male – ciò che l’aveva generata – poteva esistere una dimensione di purezza di cui lei ne incarnava la vera essenza. Con Mousette ho vissuto momenti di autentica felicità e l’ho sentita così vicina, da pensare che finché saremmo state insieme, non avrebbe mai potuto accaderci nulla di grave”. E, invece, c’è un passato che ritorna, che qualche volta chiede di pagare il conto anche per colpe commesse da altri e Mousette, figlia di un accoppiamento malsano e tenuta nei primi mesi di vita in condizioni molto precarie, si ammalò fino a morire ad appena quattro anni.
“La sua energia, in alcuni momenti, mi faceva addirittura pensare che fosse una creatura immortale, tanto era in equilibrio con la sua nuova vita. Ma no, Mousette non era immortale, anzi, era fragile per tutto ciò che aveva patito nei suoi primi mesi di vita nonostante l’entusiasmo che dimostrava di avere. Avrei voluto darle di più, avrei voluto avere il tempo necessario per restituirle anche una piccola parte del bene che ha portato nella mia e nelle esistenze di tante persone che l’hanno conosciuta, ma le cose non vanno sempre per il verso giusto e quel cane tanto piccolo da stare in una mano, mi ha lasciato un vuoto così profondo che difficilmente riuscirò a colmare”.
Scopri tutte le storie sul rapporto tra Cani e persone
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA