Gli effetti della «bufera dell'Epifania» (foto A. MATTIACCI)
4 minuti per la letturaROMA – Non si attenua l’ondata di gelo e neve che da 48 ore ha colpito l’Italia: gran parte del centro sud è imbiancato e in tutto il paese le temperature sono scese abbondantemente sotto lo zero, con disagi alla circolazione stradale e ferroviaria, decine di strade chiuse. L’A14 è stata interdetta per alcune ore, ma solo ai mezzi pesanti, nel tratto abruzzese; anche alcuni aeroporti sono rimasti bloccati per ore. L’Anas ha sconsigliato di mettersi in viaggio in sei regioni fino a quando le condizioni meteo miglioreranno. «Stiamo lavorando – ha detto ieri il premier Paolo Gentiloni dopo un vertice nella sede della Protezione Civile a Roma – per ridurre e far fronte ai disagi».
In molti comuni dell’Abruzzo, della Basilicata, della Puglia e del Molise i sindaci hanno disposto la chiusura delle scuole per la giornata di domani (chiuse le scuole di Matera, Potenza, Melfi, Albano di Lucania, Calvello, Castelmezzano, Pietrapertosa, Sant’Angelo le Fratte e Tito; si bloccano anche le attività dell’Unibas), mentre a Isernia, Lecce, Chieti, Foggia e Pescara sono state rinviate le elezioni provinciali, previste per oggi. Rinviata anche Pescara-Fiorentina, con lo stadio Adriatico completamente invaso dalla neve. Particolarmente colpite le zone interne dell’Abruzzo, dove si sono registrati diversi blackout e migliaia di persone sono rimaste senz’acqua, del Molise, della Campania, della Basilicata e di buona parte della Puglia, dove la neve è caduta anche sul capo di Santa Maria di Leuca e si sono registrati pesanti danni all’agricoltura.
GHIACCIO E VENTO PARALIZZANO LA BASILICATA
Centinaia, nella giornata di ieri, gli interventi dei vigili del fuoco, che hanno soccorso una sessantina di malati che dovevano raggiungere i centri di dialisi. «Diffido chiunque non ne abbia necessità e chi non è assolutamente attrezzato, ad uscire» ha scritto su Facebook il sindaco di Chieti Umberto di Primo, seguendo l’esempio del sindaco di Campobasso Antonio Battista: «C’è un metro di neve in città, evitate di uscire».
«Siamo isolati e alcune abitazioni non sono raggiungibili» ha detto ieri il primo cittadino di Montefalcone di Valfortore, uno dei cinque comuni in provincia di Benevento completamente isolati. Alla neve si sono aggiunte le temperature polari, stavolta in tutta Italia: -10 a Pordenone e Udine, -9 a Treviso e Belluno, -8 a Campobasso, Gorizia, Modena, Padova, Reggio Emilia, Trento, Verona e Vicenza, -6 a Torino, -3 a Milano, -2 a Roma, 0 a Napoli, 4 gradi a Palermo, 5 a Olbia e Trapani, le città più calde d’Italia. Gelo anche nelle aree terremotate: -16 a Castelluccio di Norcia, -14 a Cascia, -9 a Norcia. Una situazione che è destinata a perdurare anche nelle prossime ore.
«L’evento non è ancora finito – ha spiegato il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio –, oggi sono previsti nuovi fenomeni sulle zone terremotate, sull’Abruzzo e sul Molise. Dunque occorre la massima attenzione e limitare gli spostamenti». I problemi maggiori, ha aggiunto, si sono registrati soprattutto in Puglia, Sicilia e nelle zone terremotate. «Siamo in costante contatto con i sindaci di quelle aree e abbiamo sospeso tutta una serie di attività, tra cui lo spostamento delle macerie, per evitare rischi inutili. La priorità à l’assistenza alla popolazione e la viabilità, dobbiamo evitare a tutti i costi che i paesi colpiti dal sisma restino isolati». Decisioni prese d’intesa con il presidente del Consiglio che – dopo aver incontrato i volontari nella mensa di Sant’Egidio e aver ringraziato, tramite loro, tutti coloro che «in queste ore si stanno adoperando per aiutare chi è in difficoltà – ha fatto il punto della situazione nella sede della Protezione Civile. Gentiloni ha visitato la sala Situazione Italia, il centro operativo nazionale del Dipartimento dove operano tutte le strutture del sistema di protezione civile e ha ascoltato i tecnici per avere il quadro delle prossime ore. «Si sta lavorando con il massimo impegno – ha sottolineato il premier – per ridurre e far fronte ai disagi che si stanno vivendo in buona parte d’Italia».
Ma nonostante gli sforzi, anche ieri si sono registrate altre tre vittime: due clochard trovati morti sul Lungarno a Firenze e in un sottoscala di un palazzo abbandonato a Milano, e un anziano malato di Alzheimer in Brianza: l’uomo, 81 anni, era scomparso ieri pomeriggio dalla sua abitazione a Capriano, in provincia di Monza; lo hanno ritrovato a ridosso del fiume Bevera, non lontano da casa sua, con indosso solo un maglione e le ciabatte. Sale così a 8 il conto complessivo delle persone morte nelle ultime 72 ore: ai tre di ieri si aggiungono infatti i clochard trovati morti l’altroieri ad Avellino e Latina, l’indiano trovato cadavere in strada venerdì ad Aversa, la donna morta in Puglia probabilmente per una caduta sul ghiaccio, il romeno malato di tubercolosi ritrovato nell’ex Standa di Messina. Vittima indiretta del maltempo anche un cacciatore toscano che per scaldarsi aveva acceso un falò. Le fiamme lo hanno avvolto e l’uomo è morto carbonizzato.
E per fermare la strage di clochard si è mosso anche il papa: Francesco ha deciso di lasciare aperti i dormitori 24 ore e, per coloro che non vogliono muoversi, ha dato in dono sacchi a pelo resistenti fino a -20° e messo a disposizione anche le auto dell’Elemosineria.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA