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Sul randagismo soluzioni in ordine sparso per i Comuni e le Asp provinciali, solo a Cosenza la situazione è sotto controllo, in difficoltà gli altri

INIZIAMO il nostro viaggio di conoscenza sul fenomeno randagismo, dando voce ai Comuni, perché sono i sindaci “i proprietari” dei cani randagi sul territorio, coloro che sono chiamati alla vigilanza e al controllo degli adempimenti previsti dalla legge regionale.

«Sì, noi abbiamo dei cani vaganti sul territorio ma ad oggi la situazione è sotto controllo anche se Cosenza ha un territorio molto vasto con delle periferie che sono molto distanti dal centro urbano – spiega l’assessore al Welfare del Comune di Cosenza, Veronica Buffone -.
Attualmente non siamo in emergenza perché questo non è il periodo in cui le cagne vanno in calore e si accoppiano, né è periodo di vacanze, dove registriamo sempre un aumento di abbandoni di cani sul territorio. Noi attualmente abbiamo nel nostro canile sanitario 17 cani presenti che è un numero abbastanza contenuto e questo grazie all’associazione presente in canile, “Gli invisibili dei canili rifugio”, che solo nel 2023 ha fatto adottare più di 110 cani e l’anno prima altri 89. Nei canili rifugio, invece, dove ci sono cani più adulti, difficilmente adottabili, ne abbiamo all’incirca un centinaio. Ma è da un anno e mezzo che non mandiamo più cani nei rifugi perché riusciamo a farli adottare prima».

RANDAGISMO TRA COMUNI E ASP: A VIBO 60 CANI CON BRANCHI GIÀ NOTI

Per il Comune di Vibo Valentia è Stefania Mazzeo, responsabile del Servizio sanitario veterinario, a fornire le informazioni sulla situazione del randagismo sul territorio. I cani vaganti sarebbero all’incirca 60 con branchi ben conosciuti e difficili da prendere, al punto tale da essere stata richiesta una procedura straordinaria al dipartimento di prevenzione dell’Asp di Vibo Valentia. Al momento il canile non può accogliere cani per le cattive condizioni igieniche sanitarie e nei tre canili rifugio sono ospitati all’incirca 500 cani.

«Sono favorevole, dopo la sterilizzazione, alla reimmissione dei cani sul territorio – spiega la dottoressa Mazzeo -. Meglio liberi e affidati ai privati che tenuti nei rifugi per tutta la vita». E sull’emergenza randagismo non ha dubbi: «I prefetti dovrebbero costringere le parti ad assumersi le proprie responsabilità altrimenti non ne veniamo fuori».

REGGIO CALABRIA CONTA CIRCA 100 RANDAGI

Il Comune di Reggio Calabria, dai dati che ci ha fornito il responsabile del servizio “Tutela e benessere degli animali e lotta al randagismo” Antonino Covani, ha all’incirca 100 cani vaganti sul territorio, un canile comunale, quello di Mortara, attualmente sotto sequestro giudiziario che ospita 90 cani, e tre convenzioni: con il canile rifugio “Il Parco” di Taurianova presso il quale risultano ospitati 120 cani, il canile rifugio “Dog Center” di Sant’Ilario dello Jonio con 20 cani ospitati e il canile sanitario “Dog Toffy” di Caulonia dove attualmente sono ospitati 12 cani accalappiati sul territorio comunale in attesa di essere trasferiti in un canile rifugio.

«Inoltre – si legge nella lettera di Covani – considerate le carenze del Servizio veterinario dell’Asp 5, è stato attivato con una clinica privata un servizio di emergenza-urgenza attivo 24 ore, per i cani rinvenuti feriti sul territorio, con un costo annuo di 15.000 euro». Il Comune di Reggio Calabria spende ogni anno 147.000 euro per il mantenimento dei cani nei rifugi.

RANDAGISMO IN CALABRIA TRA COMUNI E ASP, CROTONE PUNTA SULLA MICROCHIPPATURA

Al Comune di Crotone l’assessore all’Ambiente Angela Maria De Renzo e la responsabile del settore randagismo Daniela Corasaniti, considerano il randagismo un’emergenza alla quale prestare la massima attenzione ed è per questo che i loro progetti sono rivolti anche alla sensibilizzazione dei privati, che, tante volte, con i loro comportamenti superficiali favoriscono il randagismo attraverso cucciolate indesiderate che poi abbandonano sul territorio. «Noi abbiamo due canili comunali con 260 cani e una convenzione con un canile rifugio che ne ha 650 – precisa De Renzo -. Siamo molto impegnate in campagne di microchippatura e in questo anno appena iniziato, realizzeremo dei progetti mirati a diffondere la cultura del rispetto degli animali, perché è propria questa, prima di qualunque altra cosa, che dobbiamo promuovere».

A CATANZARO È EMERGENZA CON ALMENO 70 CANI VAGANTI SUL TERRITORIO

Catanzaro vive da anni una situazione di vera emergenza, lo dimostra il grido d’allarme dei residenti del centro storico che più volte hanno sollecitato il Comune a intervenire. Sarebbero settanta i cani vaganti sul territorio. Il Comune di Catanzaro è dotato di un canile sanitario e di un’oasi dove sono presenti in tutto, 280 cani. Inoltre, ha una convenzione con una struttura di Soverato, “La lega nazionale del cane” dove sono presenti altri 100 cani. Il Comune spende all’incirca 500.000 euro all’anno per il loro sostentamento.

Lamezia Terme ha un canile che non è sanitario perché dotato solo di un piccolo ambulatorio che ospita all’incirca 300 cani. In passato è stato oggetto di sequestri ma ora – sottolinea la consigliera Antonietta D’Amico – è in condizioni ottimali. Sul territorio ci sono anche dei rifugi con il quale il Comune porta avanti dei progetti di sterilizzazione dei randagi sul territorio.
«I cani vaganti ci sono – precisa – ma non abbiamo una situazione critica come quella degli anni passati. Ci sono dei branchi sterilizzati e monitorati dai volontari. Per fortuna, adesso, con la nuova legge regionale si sono chiarite quelle che sono le preposizioni del Comune e dell’Asp e quindi speriamo di riuscire a partire con un programma di sterilizzazioni a tappeto che è l’unico modo per arginare il fenomeno del randagismo. È necessario – a tal proposito – intervenire anche sui cani di proprietà che spesso vengono lasciati liberi di vagare sul territorio comunale, accoppiandosi con i randagi».

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