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Roma, 9 gen. (askanews) – Dopo il successo del tour che conta già oltre 100 spettacoli sold out in Italia totalizzando più di 200.000 presenze, lo spettacolo di Enrico Brignano, “Ma…diamoci del tu!” sbarca per la prima volta all’estero.

Scritto con Manuela D’Angelo e la collaborazione ai testi di Alessio Parenti, con le musiche originali di Andrea Perrozzi e prodotto da Vivo Concerti, farà tappa nei teatri delle principali città europee, tra cui Parigi, Bruxelles e Barcellona oltre che in Inghilterra nello storico O2 Shepherd’s Bush Empire di Londra nel mese di aprile 2024.

I biglietti per il tour europeo di Enrico Brignano saranno disponibili online su www.vivoconcerti.com da mercoledì 10 gennaio 2024 alle ore 14:00.

Nella sua prima tournée internazionale, Enrico Brignano porterà il suo spettacolo in Europa con ben nove date in sette paesi. Si comincia dai Paesi Bassi (martedì 2 aprile 2024 allo Municipal Theater Amstelveen), passando poi per la Germania con due appuntamenti (giovedì 4 aprile 2024 al Gloria Theater di Colonia e domenica 7 aprile 2024 al Freiheitshalle di Monaco di Baviera), UK (martedì 9 aprile 2024 allo O2 Shepherd’s Bush Empire), Francia (domenica 14 aprile 2024 a La Cigale di Parigi), Belgio (mercoledì 17 aprile 2024 a La Madeleine di Bruxelles), due spettacoli in Svizzera (sabato 20 aprile 2024 al Volkshaus di Zurigo e domenica 21 aprile 2024 al Musical Theater di Basilea) per poi concludere in Spagna (mercoledì 24 aprile 2024 al Paral Lel 62 di Barcellona).

Enrico Brignano racconta così lo show: “Darsi del tu oggi è ormai la prassi, mentre il ‘lei’ sembra qualcosa di arcaico e formale. Per dire, quando ti chiamano dal call center per discutere che so, la tariffa telefonica, oppure per proporti di investire l’eredità di pora nonna in criptovalute, usano il lei, probabilmente per renderti più difficile il mandarli a quel paese. Il “Lei” è burocratico, lo si usa con le forze dell’ordine o al comune, ma del resto il “tu” che lo sta sostituendo è vuoto, non porta con sé quella confidenza vera, quella familiarità che intendo io. E’ per questo che comincio questo spettacolo dando del tu al mio pubblico: per creare una confidenza che sia non di forma, ma di sostanza. E che io sia un uomo di sostanza si dovrebbe capire già solo guardandomi; voglio aggiungerci pure quel MA che resetta tutto, che azzera le distanze, che siano sociali, economiche o d’età. L’età… ultimamente ho notato che per colpa della mia età sempre più persone tendono a darmi del lei, un lei che è doloroso come una fitta della sciatica, che è più fastidioso e irritante di quando mi scopro a tirarmi su dal divano esclamando: “hoplà”. Mi sa che all’espressione “giovane comico romano” devo cominciare a togliere il “giovane”. Siccome poi sono in vena di confidenze, nel mio spettacolo mi concedo di parlare di aspetti inediti della mia professione e di una storia personale che poi assurge a paradigma un po’ per tutti… sì, perché per la prima volta ho deciso di raccontare le delusioni, le false partenze, tutti i NO che ho collezionato nella mia vita professionale – e non. Certo sempre con un sorriso, mai prendendomi sul serio, ma sottolineando come tutto serva nella vita, anche un rifiuto ci può fortificare e renderci quel che siamo oggi. Coadiuvato sul palco dal maestro Andrea Perrozzi, io parlo; con la collaborazione di due presenze “moleste” ma preziosissime, Pasquale Bertucci e Michele Marra, io intanto continuo a parlare. Quando poi mi lasciano da solo sul palco, parlo ancora. Ebbene sì, c’ho tanto da parla’. E qualche volta anche da lamentarmi. “Ma lei Brignano non sa che lamentarsi è tipico delle persone anziane?”; “Certo che lo so. Ma intanto lei, coso… mi dia del tu”.

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