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Una maxi distorsione dell’utilizzo dei bonus edilizi scoperta nel vibonese contestati lavori, alcuni mai eseguiti, e illeciti per 50 milioni di euro

VIBO VALENTIA – Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, nel mese di dicembre, nell’ambito del coordinamento con la “Cabina di Regia” istituita presso il Nucleo Speciale Entrate della Guardia di Finanza per il contrasto alle frodi in materia di cessioni dei crediti d’imposta, ha avviato numerosi controlli nei confronti di diverse società operanti nella provincia di Vibo Valentia. Società che hanno incassato i fondi previsti e stanziati dal Governo nell’ambito del cd. “Decreto Rilancio”, sotto forma delle diverse tipologie di “bonus edilizi” (“ecobonus”, “sisma-bonus”, “bonus facciate”, “bonus ristrutturazioni”, etc.).

In particolare, «dall’analisi dei cassetti fiscali è emerso che le società, operanti in diversi settori, hanno generato decine di milioni di euro di crediti d’imposta per lavori edilizi mai eseguiti». Il Nucleo Speciale Entrate e Repressione Frodi Fiscali, nell’ambito della “Cabina di Regia” istituita a livello centrale, coordinata dal Comando Generale del Corpo, e il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, che ha svolto i riscontri documentali sul campo, hanno accertato una serie imponente di presunti illeciti. In particolare, i rappresentanti legali delle società sottoposte ad accertamento avrebbero creato crediti d’imposta fittizi per lavori edilizi fantasma. Crediti monetizzati attraverso il sistema creditizio, dopo una serie di “cessioni a catena” a società “cartiere” prive di reale operatività.

All’esito degli accertamenti la Finanza ha contestato ai titolari o rappresentanti legali delle ditte o società sottoposte a controllo crediti d’imposta inesistenti. I crediti generati, ceduti e monetizzati, per un ammontare complessivo di circa 50 milioni di euro. In relazione a queste somme l’Agenzia delle Entrate provvederà ad emettere immediati atti di recupero. Oltre agli illeciti individuati, sono state contestate numerose violazioni alla normativa fiscale, connesse al mancato rispetto delle norme tributarie e dichiarative dei soggetti attenzionati. I militari stanno effettuando ulteriori accertamenti sulla destinazione finale delle somme di denaro ottenute e sul loro eventuale reimpiego in attività economiche, finanziarie o speculative.

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