Una immagine del terremoto di Reggio Calabria del 1908
2 minuti per la letturaRENDE – L’Ordine dei geologi della Calabria stima che vi siano 11 mila edifici pubblici in condizioni di «rischio crollo» in un territorio, come quello calabrese, in cui solo meno della metà delle amministrazioni è provvisto di Piani di emergenza comunali da applicare in caso di “calamità”».
LEGGI L’ARTICOLO SULL’ASSENZA DEI PIANI
DI EMERGENZA DEI COMUNI E I RELATIVI RISCHI
A dirlo – riporta un comunicato – è stato il tesoriere dell’Ordine Pasquale Mendicino, nell’ambito del suo intervento nella giornata di Difesa del Suolo tenutasi all’Università della Calabria. Un bilancio drammatico sullo stato delle strutture in calabria in caso di sisma.
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IN CALABRIA IN CASO DI TERREMOTO
«Lo sviluppo della comunità calabrese – ha aggiunto – deve passare attraverso la messa in sicurezza del territorio ed attraverso una sinergia tra le professionalità tecniche». «Pensando ai recenti tavoli tecnici di “Calabria Sicura” istituiti dal Presidente della Regione Calabria e coordinati dall’Assessore Russo (LEGGI L’ARTICOLO SUGLI INTERVENTI MESSI IN CAMPO DALLA REGIONE, nel corso dei quali sono state discusse, insieme ad alcuni rappresentanti degli ordini professionali dei geologi, degli ingegneri e degli architetti, le iniziative da intraprendere ai fini della prevenzione del rischio idrogeologico e del rischio sismico – è scritto nella nota – la direzione intrapresa sembra essere quella giusta. Infatti, ad esempio, a gennaio sarà operativo il nuovo sistema informativo “Sismi.ca” che vede la luce dopo un lungo percorso, condiviso con gli ordini professionali, fortemente voluto dall’assessore alle Infrastrutture Musmanno, e che sostituirà il vecchio sistema Sierc come piattaforma telematica per la presentazione di richiesta di autorizzazioni regionali ai fini antisismici. Grazie al solerte impegno dell’Autorità di bacino regionale) vede la luce anche il nuovo “Progetto Pai 2016”, aggiornamento dell’ormai obsoleto vecchio Piano di Assetto Idrogeologico, di identificazione delle criticità franose ed idrauliche del territorio calabrese».
Secondo i geologi calabresi «molto è stato fatto, ma molto ancora si dovrà fare», a cominciare con «l’emanazione di una Legge regionale organica sulla difesa del suolo che abbia tra gli aspetti fondamentali l’istituzione dell’Ufficio geologico regionale, l’istituzione del cosiddetto ‘Fascicolo del fabbricatO’ e l’istituzione dell’obbligo per tutti i Comuni di dotarsi dei Piani di emergenza» (LEGGI L’ARTICOLO SULLA RECENTE INIZIATIVA DELLA PROTEZIONE CIVILE).
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