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Roma, 5 dic. (askanews) – Firmata l’ipotesi d’accordo tra la Rsu,
i sindacati Fiom e Fim e Automobili Lamborghini sul contratto
integrativo aziendale, dopo un anno di trattative, che con il
traguardo della settimana corta. Nei prossimi giorni l’ipotesi
sarà presentata alle lavoratrici ed ai lavoratori dell’azienda e
sarà sottoposto al referendum confermativo.
Caratteristiche di questo “storico accordo sono: una importante
riduzione dell’orario di lavoro, aumento del salario annuale, 500
nuove assunzioni, un percorso di miglioramento sugli appalti
continuativi del sito, consolidamento e implementazione dei
diritti e la tutela delle differenze”.
La riduzione dell’orario di lavoro “sarà così composta:
l’alternarsi di una settimana da 5 giorni e una da quattro per il
personale di produzione o collegato a essa che lavora su due
turni (mattina e pomeriggio) e turno centrale per una riduzione
complessiva di 22 giornate di lavoro all’anno; una settimana da 5
giorni e due da 4 per il personale di produzione o collegato a
essa che lavora su un regime a tre turni (mattina, pomeriggio e
notte) per una riduzione complessiva di 31 giornate di lavoro
all’anno; 16 giorni in meno all’anno per il personale operaio non
collegato a produzione, mentre 12 giornate in meno per il
personale impiegatizio. Per quest’ultima categoria sarà possibile
usufruire fino a 12 giorni di smart-working al mese”.
Inoltre “si è ottenuto – comunicano i sindacati – un aumento
sostanziale del premio di continuità di risultato annuale, che
passerà dai 332 euro del 2022 a 2.200 euro nel 2026. Il nuovo
Premio di Risultato sarà pari 4.000 euro. In aggiunta è previsto
un aumento di varie indennità legate alla produzione e per la
valorizzazione delle competenze dei dipendenti”.
E ancora: “un’altra importante vittoria è l’impegno dell’azienda
per un concreto miglioramento delle condizioni materiali delle
lavoratrici e dei lavoratori in appalto. Questo si articolerà
tramite la il contrasto ai contratti pirata e incentivando
accordi integrativi di secondo livello all’interno della comunità
del sito produttivi”.
Infine, “la trattativa ha portato all’introduzione di vari
strumenti per il sostegno alla genitorialità e per il contrasto
alla violenza di genere. Per quanto riguarda il primo, verranno
creati dei permessi retribuiti in caso di adozione e affido di un
bambino e per l’inserimento dei figli al nido o alla scuola
materna, oltre che un aumento del 10% del contributo aziendale
per il congedo parentale che arriva all’80% della retribuzione.
Per quanto riguarda il contrasto alla violenza di genere, viene
resa obbligatoria la formazione, in collaborazione con le
associazioni che operano nel territorio sul tema, viene altresì
costituito un gruppo di lavoro sull'”innovazione sociale” con
l’obiettivo di conquistare nuovi diritti civici”.
L’intesa è storica perché vede per la prima volta un’industria
dell’automotive in Europa raggiungere una consistente riduzione
dell’orario di lavoro, “non con una diminuzione del salario ma
con una sua maggiorazione. Lavorare meno e lavorare meglio,
questo è il principio che ha guidato questa trattativa, e che si
pone all’interno di un ragionamento più complessivo. In un
momento dove si attacca il potere di acquisto di chi lavora,
mentre non vengono toccati i grandi patrimoni e gli
extraprofitti, la trattativa in Lamborghini pone alcuni punti
cardine: ridurre l’orario, alzare il salario, tutelare chi lavora
in condizioni peggiori e dare sempre più strumenti per il
contrasto alla violenza di genere”.
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