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Dubai, 1 dic. (askanews) – Non bisogna “andare verso un mondo in cui i ricchi possono mangiare alimenti naturali e gli alimenti sintetici sono destinati ai poveri con impatti sulla salute che non possiamo prevedere”. Nel giorno in cui a Roma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella firma il ddl Lollobrigida che prevede lo stop a produzione e vendita, da Dubai Giorgia Meloni rilancia in un contesto internazionale la battaglia contro la carne “sintetica” (o meglio coltivata). Il provvedimento promulgato da Mattarella, ha precisato in una nota il Quirinale, è stato trasmesso al Colle accompagnato da una lettera in cui il governo comunicava dell’avvenuta notifica del disegno di legge alla Commissione europea, con l’impegno a conformarsi a eventuali osservazioni che dovessero essere formulate da Bruxelles. Il provvedimento dunque entra in vigore, restando però in qualche modo ‘sub iudice’.
La premier comunque rivendica la strada seguita dal governo. Alla Cop 28 di Dubai prende la parola in un panel dedicato ai sistemi alimentari, sostenendo la centralità della ricerca “non per produrre alimenti in laboratorio” ma per “garantire colture resistenti alle malattie e resilienti ai cambiamenti climatici” e “ideare tecniche agricole sempre più moderne e innovative”. In quest’ottica, la premier ha annunciato che l’Italia contribuirà con 100 milioni di euro al fondo ‘Loss and damage’ creato per aiutare i Paesi maggiormente colpiti dalle conseguenze delle crisi climatiche. Una priorità per l’Italia è l’Africa, a cui – ha ribadito – “non serve la beneficienza ma qualcosa di diverso, ovvero la possibilità di competere su basi paritarie”. Per questo l’Italia ha deciso di destinare il 70% del Fondo per il clima da 4 miliardi di euro ai Paesi africani. In un successivo panel, incentrato sull’adattamento ai cambiamenti climatici, la presidente del Consiglio ha sottolineato che su questo fronte le “risposte inadeguate non solo amplificano gli impatti del cambiamento climatico, ma aumentano anche le tensioni sulla scarsità delle risorse e ostacolano il progresso verso lo sviluppo sostenibile”. Per questo la Cop 28 deve “segnare un punto di svolta”, che però richiede “molte risorse”, pubbliche ma anche private. In questo contesto, per la premier, “il ruolo delle banche multilaterali di sviluppo è essenziale” ma devono “essere riformate e adattate al contesto odierno”.
A margine dei lavori la presidente del Consiglio ha avuto alcuni incontri bilaterali, incentrati in particolare sulla crisi in Medio Oriente. Al presidente israeliano Herzog ha espresso la “piena solidarietà del governo italiano a seguito del nuovo grave attentato rivendicato da Hamas” e ribadito l’impegno “a lavorare per una pace duratura”. Il conflitto tra Israele e Hamas è stato anche al centro del colloquio con il presidente turco Erdogan, nel corso del quale Meloni “ha auspicato una nuova pausa umanitaria” riconoscendo il ruolo della Turchia “nell’evitare di allargare il conflitto al resto della regione”. Focus sulla crisi a Gaza anche nel confronto con il primo ministro libanese Najib Miqati. La premier ha avuto anche brevi colloqui, tra gli altri, con il presidente francese Emmanuel Macron, con il premier britannico Rishi Sunak e con il segretario di Stato americano Antony Blinken.
Meloni questa sera farà gli ‘onori di casa’ a un concerto dell’orchestra del Teatro della Scala mentre sabato interverrà nella sessione plenaria della Cop alle 11.30 (le 8.30 in Italia).
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