Il passaggio a livello dove è avvenuta la tragedia
3 minuti per la letturaCORIGLIANO ROSSANO (COSENZA) – Il giorno dopo il tragico incidente ferroviario ad un passaggio a livello nel territorio rurale di Thurio, nell’area urbana di Corigliano, sul posto rimangono solo la motrice del treno regionale 5677 ridotta a un cumulo di ferraglia annerita a causa dell’incendio che si è sviluppato dopo l’impatto con il camion, e un ammasso informe di lamiere al posto del camion.
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È stata la giornata della tristezza, quella di ieri, quella dei controlli e quella dell’avvio delle indagini. Nella mattinata sono giunti sul luogo dell’incidente gli uomini della polizia ferroviaria per i primi rilievi e utili a spiegare il drammatico incidente ferroviario costato la vita a due persone, la capotreno sessantunenne Maria Pansini e Said Hannoui, marocchino di 24, residente nel salernitano. L’uomo era alla guida del mezzo pesante. I sopravvissuti hanno descritto quella dell’altro ieri sera come «un inferno di fiamme e fuoco». Dopo l’impatto, i passeggeri che si trovavano a bordo hanno cercato disperatamente di fuggire dal vagone avvolto dal fuoco, lanciando i bagagli direttamente sui binari.
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La tragedia del treno a Corigliano Rossano per il momento è ancora senza spiegazione. Ferrovie dello Stato ha fatto sapere che il passaggio a livello di Thurio è perfettamente funzionante. Una risposta arriverà dall’inchiesta aperta dalla procura di Castrovillari, che ha recuperato la scatola nera del convoglio. Il semaforo del passaggio a livello è ancora rosso e per tutta la giornata di ieri il traffico ferroviario è rimasto bloccato. Il procuratore Alessandro D’Alessio, che segue personalmente le indagini, ha emesso un provvedimento di sequestro per il tratto della linea ferroviaria dove si è consumato l’ impatto, per la carcassa del camion e del treno regionale. Le indagini della Procura, che si avvalgono del supporto del Reparto Territoriale di Corigliano e della Polfer, serviranno a verificare il corretto funzionamento di tutte le unità coinvolte nell’incidente, nonché delle infrastrutture e gli aspetti connessi allo stato dei luoghi.
Le linee investigative seguite riguardano la corretta e fedele ricostruzione della dinamica dell’incidente, il funzionamento degli impianti, la condotta tenuta dai soggetti coinvolti nell’incidente stesso e, infine, l’osservanza di tutte le regole cautelari che disciplinano la delicata attività di circolazione dei treni e l’intersecarsi di tale circolazione con la circolazione veicolare e pedonale. Si punta anche al ripristino della normale circolazione ferroviaria sul tratto interessato.
In tanti che abitano vicino ai binari parlano di una tragedia annunciata. «Tutti i mezzi grossi che devono andare a Taranto, Crotone, devono passare da questa stradina di Thurio che fa paura. E’ stretta, i mezzi pesanti fanno fatica a passarci e nel tratto che si interseca con la ferrovia è preceduta da una curva ad U che impedisce la visuale». Nonostante il camionista sia rimasto bloccato tra le barriere chiuse del passaggio a livello nessun allarme sarebbe scattato per il treno che viaggiava a 130 km all’ora. L’impatto è stato inevitabile. Circa dieci anni fa accadde un incidente simile. Nessuna vittima allora, ma con dinamiche affini. Il passaggio a livello di quel varco viene considerato molto difficile, nonostante venga percorso tutti i giorni da decine e decine di mezzi pesanti costretti ad attraversarlo per raggiungere la statale 106.
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Ma è dunque così assurda la teoria che questo incidente sia stato provocato deliberatamente? A tutt’oggi 17/03/2024 non se ne parla più.
Resto convinto che la versione dei fatti che è stata data, sia un paravento di comodo per non dover ammettere scomode verità.
Niente di personale verso gli immigrati, specialmente di certe etnie, ma, il conto reso a mio avviso puzza.