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Meno di quattro anni di lavori per un costo effettivo di 15 milioni di euro, con un risparmio di oltre cinque milioni rispetto a quanto stanziato dallo Stato, 80 restauratori impiegati, molti di età compresa tra i 25 e i 40 anni, di cui la metà donne. Sono le cifre del restauro della Reggia di Caserta, completato nei giorni scorsi con la rimozione di ponteggi e transenne che da settembre 2012 ingabbiavano il monumento patrimonio dell’Unesco dopo i crolli avvenuti per la mancanza di manutenzione di parti del cornicione. Con i lavori sono state restaurate la facciata anteriore e posteriore della Reggia, che si possono ora ammirare in quello che era il colore originario dato dal Vanvitelli, e due cortili interni. Entro pochi mesi, grazie alla disponibilità di 40 milioni stanziati dal Governo e già presenti nelle casse della Reggia, partirà la seconda fase dei restauri che riguarderà gli altri due cortili interni, il tetto e l’ala nobile del monumento, che qualche mese fa fu rilasciata dopo decenni dell’Aeronautica Militare e che è destinata in parte ad ospitare l’esposizione permanente della mostra Terrae Motus. «I crolli del 2012 – spiega l’architetto della Sovrintendenza Flavia Berardelli – avvennero per l’ossidazione di elementi metallici che reggevano le strutture in pietra del cornicione». L’investimento totale da 21 milioni di euro, «di cui solo 15 spesi per effetto dei ribassi» fa notare con orgoglio la Berardelli, fu erogato prima che la Riforma Franceschini trasformasse la Reggia in museo autonomo, quando dunque il complesso vanvitelliano era ancora gestito dalla Sovrintendenza. Un’opera rientrante nella categoria dei «grandi appalti», affidata al Consorzio di imprese Stabile con sede a Napoli che si è occupato del primo e secondo lotto dei lavori, mentre del terzo lotto si è occupato il Consorzio Integra, formato da aziende toscane e pugliesi, che si sta occupando attualmente anche del restauro della facciata del Palazzo Reale di Napoli e del progetto di ampliamento della Galleria degli Uffizi a Firenze. Per il direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori, “questo è un grande giorno per Palazzo Reale. Abbiamo dimostrato che anche a Caserta si possono effettuare lavori pubblici all’insegna dell’efficienza e della trasparenza, e poi si è dato lavoro a tanti giovani del posto». Tra i restauratori sono stati infatti scelti molti giovani casertani. Per il Sovrintendente di Caserta e Benevento Salvatore Buonomo, «questo è il primo restauro completo della facciate, fino a qualche anno fa si realizzavano solo interventi tampone. Abbiamo restituito la Reggia al suo antico splendore».
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