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Soggiorni in alberghi a cinque stelle a pubblici funzionari in cambio di pareri e autorizzazioni favorevoli: è questa l’ipotesi formulata nell’ambito di uno dei filoni principali dell’inchiesta della procura di Napoli che ha portato nei giorni scorsi a una serie di perquisizioni eseguite dai carabinieri. Si tratta della stessa indagine su presunte irregolarità nel servizio di pulizie del “Cardarelli” che vede indagati, tra gli altri, alcuni dirigenti della Romeo Gestioni spa (ma non l’imprenditore Alfredo Romeo che non risulta coinvolto nell’inchiesta). I sostituti della Dda Henry John Woodcock e Enrica Parascandolo, il sostituto Celeste Carrano e l’aggiunto Filippo Beatrice, coordinatore della sezione Antimafia – ipotizzano il reato di concorso in corruzione. Due sarebbero, a quanto si è appreso, le vicende al centro di questo filone di inchiesta. Nel primo risulta indagata una funzionaria della Sovrintendenza archeologica di Roma. Nel secondo filone coinvolti due funzionari del Comune di Napoli.
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