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Roma, 17 nov. (askanews) – Susan Sontag lo definiva «Lo scrittore americano più notevole che sia apparso sulla scena negli ultimi anni.». Leonard Michels nella sua vita ha pubblicato solo due romanzi e diversi racconti che ora vengono raccolti da “Racconti edizioni” col titolo “Potendo li avrei salvati”. Il libro sarà disponibile dall’8 dicembre.
Si considerava un artista serio, è al racconto che si dedica di più per tutta la sua carriera. Attraverso questa inedita raccolta completa, si tratteggia un ritratto puntuale dello scrittore, illuminando tutte le sue sfaccettature di uomo e di artista. Dai racconti più sperimentali, a quelli più intimi; dal personaggio di Phillip Liebowitz, chiaro alter-e- go dello scrittore, al matematico ebreo Nachman, conosciuto solo con
il cognome.
Trentotto racconti che mettono in scena amori commo- venti, rapporti sessuali che sfidano il senso comune, amicizie violente e relazioni tossiche mentre il movimento febbrile di Manhattan dà ritmo e colore alle storie. Uomini fatti di parole alle prese col miste- ro indecifrabile ed elusivo del femminile e con l’ultimo, inevitabile spoiler, quello di un finale annunciato.
Il genio di Michaels miscela la sua tormentata biografia con stralci di metaletteratura e dappertutto si riconosce la sua lingua, ricca di retaggio yiddish, che molti hanno individuato come il vero tratto unico dell’autore. Potendo, li avrei salvati è un testamento che ci permette di scoprire Leonard Michaels, uno scrittore degno di stare tra i più grandi del Novecento americano.
Leonard Michaels (New York, 1933 – Berkeley, 2003) ha scritto solo due romanzi: Sylvia (Adelphi), ispirato al suo primo matrimonio culminato col suicidio della moglie, e Il club degli uomini (Einaudi), da cui è stato tratto un film con Roy Scheider e Harvey Keitel.
Per la prima volta in italiano, Potendo, li avrei salvati racchiude tutto il resto della sua produzione let- teraria, composta da cinque raccolte di short stories. Secondo il Boston Globe: «in tutta la sua carriera Leonard Michaels non ha scritto una sola frase noiosa», e non è un caso che sia considerato fra i più grandi scrittori ameri- cani del Novecento.
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