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Roma, 15 nov. (askanews) – Prosegue a rilento l’esame del dl migranti in commissione Affari costituzionali della Camera. Lo scontro tra maggioranza e opposizione in Parlamento sul protocollo Italia-Albania non accenna a stemperarsi e i deputati vanno avanti con l’ostruzionismo su ogni emendamento. In due giorni ne è stata esaminata e bocciata una sola manciata sugli oltre 200 presentati. Tanto che è stato deciso il rinvio di due giorni dell’approdo in Aula, dal 22 al 24 novembre, ed è stata già annunciata la fiducia.

I gruppi di minoranza insistono nel chiedere che venga trasferita al Parlamento l’intesa raggiunta tra la premier Giorgia Meloni e il primo ministro d’Albania, Edi Rama, per la costruzione di due centri gestiti dall’Italia nello stato extra-Ue che aspira ad entrare nell’Unione europea e che venga varato un ddl di ratifica. E il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, dopo diverse insistenze e una lettera delle opposizioni, ha annunciato che chiederà dettagli al governo. “La nostra lettera è servita a ottenere i dettagli di un accordo che secondo noi richiede la ratifica da parte del Parlamento. Il testo verrà trasmesso per conoscenza alle Camere”, ha spiegato la capogruppo Pd Chiara Braga al termine della riunione.

Intanto il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni per il governo e il relatore, Francesco Michelotti (di Fratelli d’Italia) hanno detto ‘no’ a tutte le richieste di modifica depositate in commissione, tranne a quattro testi di Fdi (qualche proposta della Lega è stata accantonata). Uno di questi prevede che nel caso di espulsione di un migrante “a titolo di misura di sicurezza”, il giudice non avrà più la facoltà di valutare se espellere o meno il migrante in questione ma dovrà farlo se questo risulti “socialmente pericoloso”. Una previsione che, sottolinea Filiberto Zaratti (Avs), “entra nelle prerogative della magistratura. La norma attualmente in vigore prevede che il magistrato ‘può ordinare’ l’espulsione. Invece l’emendamento della maggioranza sopprime ‘può ordinare’ e lo sostituisce con ‘ordina’, creando quindi un automatismo e rendendo inutile il giudizio del giudice”. Il relatore ha poi annunciato che arriverà, a sua firma, una modifica all’articolo 5 sui minori stranieri non accompagnati.

Nel frattempo è arrivato, da una parte, lo stop della Corte Suprema britannica all’invio di persone in centri di asilo in Ruanda, voluto dal primo ministro britannico Rishi Sunak, e dall’altra parte la commissaria Ue agli Affari Interni Ylva Johansson, invece, ha fatto sapere che il protocollo siglato con gli albanesi “non viola il diritto Ue”. Così se il presidente M5S, Giuseppe Conte, invita al “rispetto dei diritti fondamentali della persona e anche dei migranti” e il Pd auspica che la decisione inglese funga da monito, da Fdi si plaude alle dichiarazioni di Johansson attaccando il “disfattismo di sinistra”.

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