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Roma, 14 nov. (askanews) – Le opposizioni non intendono fare sconti a governo e maggioranza sulla gestione dei flussi migratori. Lo hanno messo in chiaro bloccando, con l’ostruzionismo, il voto sugli oltre 200 emendamenti al dl migranti in commissione Affari costituzionali della Camera. Al centro della contestazione l’accordo Italia-Albania che la premier Giorgia Meloni ha definito un “accordo storico” (ritenendolo un possibile “modello di collaborazione tra Paesi Ue ed extra Ue”) e su cui ieri il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic, ha espresso “diverse preoccupazioni in materia di diritti umani”.

In un acceso ufficio di presidenza, i gruppi di minoranza hanno protestato chiedendo la trasmissione al Parlamento del protocollo, il varo di un ddl di ratifica e un’audizione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi visto che i due centri che dovranno nascere in territorio albanese, godranno della extraterritorialità e verranno gestiti dalle autorità italiane, richiedendo quindi degli adeguamenti normativi. Le comunicazioni, martedì prossimo, del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che prevedono un voto dell’Aula, non sono ritenute affatto sufficienti dalle opposizioni.

Al termine dell’ufficio di presidenza e in estremo ritardo sulla tabella di marcia, è cominciata la seduta della commissione che è durata oltre tre ore e, con interventi in massa, è rimasta “inchiodata a un solo emendamento”, ha spiegato Filiberto Zaratti (Avs), primo firmatario della proposta che punta a sopprimere l’articolo 1 del provvedimento che riguarda la stretta sulle espulsioni. “Faremo ostruzionismo fino a quando non avremo notizie da Piantedosi”, ha proseguito.

“Non è normale che si debba discutere di immigrazione senza sapere che cosa questo protocollo prevede avendo solo dichiarazioni, peraltro divergenti tra i diversi membri del governo rilasciate in trasmissioni Tv o via mezzo stampa”, ha sottolineato la capogruppo dl Pd in commissione Simona Bonafè.
L’articolo 80 della Costituzione vuole che le Camere autorizzino con legge la ratifica dei trattati internazionali che sono di natura politica, “e questo è un accordo politico – ha puntualizzato il segretario di +Europa Riccardo Magi – Stiamo parlando di estendere la giurisdizione italiana in un pezzo di territorio di un altro Paese che non è neanche membro dell’Ue”.
Peraltro, ha ricordato Magi, i parlamentari hanno tra le loro prerogative la possibilità di ispezione i centri per migranti e “io intendo andare ogni settimana a visitarli. Quali saranno le procedure? Mi occorrerà un visto dell’Albania per visitare un centro che è territorio italiano?”.

Il presidente della commissione Nazario Pagano (Fi), uscendo dalla seduta, ha riferito di aver “trasmesso la richiesta” di audizione di Piantedosi al ministero dell’Interno ma ha aggiunto che in attesa della risposta si va avanti: la seduta riprenderà stasera, “lavoreremo anche di notte”, dopo i lavori dell’Assemblea, che è prevista fino alle 24, e per il momento il calendario già fissato rimane invariato (domani alle 14 e in serata, giovedì alle 13.30). L’approdo in Aula è calendarizzato per il 22 novembre.

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