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Un consigliere comunale di San Nicandro Garganico ha aggredito a bastonate un inviato della trasmissione Mi Manda Rai Tre
Un inviato della trasmissione ‘Mi Manda Rai Tre, Stefano Maria Sandrucci, è stato preso a bastonate nel foggiano da Vincenzo Marinacci, consigliere comunale, figlio dell’ex Sindaco Nicandro e candidato Sindaco alle ultime elezioni, infastidito dalle domande del giornalista impegnato in un’inchiesta sulle scuole private.
Marinacci si trova ora agli arresti domiciliari ed è stato sospeso dalla carica di consigliere comunale.
A rendere nota la notizia dell’aggressione è stata la stessa trasmissione di Rai3, tramite la pagina ufficiale facebook: “Nelle scorse ore uno dei nostri inviati, Stefano Maria Sandrucci, è stato aggredito a colpi di bastone mentre si trovava a San Nicandro Garganico (FG) per un’inchiesta sulle scuole private e sui cosiddetti ‘diplomificì’, gli istituti paritari accusati di rendere più facile il conseguimento dei titoli di studio rispetto alle scuole pubbliche.
Mentre indagava su un presunto traffico di falsi diplomi e falsi attestati ad opera di un istituto riconducibile ad un noto politico della zona (ex parlamentare ed ex Sindaco) e a suo figlio (a sua volta consigliere comunale in carica e candidato alla carica di primo cittadino alle ultime elezioni), imbattendosi in quest’ultimo il nostro collega, con il garbo e la gentilezza che hanno sempre contraddistinto l’intera attività inchiestistica di Mi Manda RaiTre, gli chiedeva la disponibilità a rispondere ad alcune domande, permettendogli così di replicare alle accuse della Procura di Foggia”.
‘Mi Manda Rai Tre posta anche un filmato nel quale si vede che l’indagato improvvisamente afferra dalla propria vettura una mazza aggredendo Sandrucci e tentando di colpirlo alla testa.
“Solo per prontezza di riflessi e fortuna il nostro inviato non veniva colpito in pieno, schivando il colpo di pochissimi centimetri, per poi cercare riparo dall’altro lato del marciapiede – spiega sul social ‘Mi Manda Rai Tre – L’aggressore, non soddisfatto, continuava però a inveire e minacciare di morte Sandrucci, per poi rivolgere attenzioni medesime all’operatore di ripresa, che trovava riparo dietro un’automobile. I nostri colleghi hanno quindi cercato riparo presso la vicina caserma della Guardia di Finanza, dove i militari raccoglievano il loro racconto, per poi tenere a distanza l’aggressore, che nel frattempo era sopraggiunto in sede, accompagnato poi dal padre”.
“Afferrare un bastone quando non si è visti e tentare di colpire alla testa un giornalista rappresenta il modo più vile di sfuggire ad una domanda sul proprio operato – ha dichiarato il conduttore del programma Federico Ruffo – se a farlo poi è un amministratore pubblico, a sua volta figlio di un ex parlamentare della Repubblica, dobbiamo chiederci se questo mestiere sia ancora praticabile o se una certa politica ci vuole semplicemente muti, sordi e ciechi”.
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