Il vescovo Nostro durante la celebrazione
2 minuti per la letturaMileto, il vescovo Attilio Nostro alla Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime ispirata dalla mistica Natuzza Evolo: «Cresciamo i nostri figli come figli di Dio»
MILETO (VIBO VALENTIA) – «Stiamo sentendo tante minacce sciocche, inutili, volgari. Minacce che offendono la dignità dell’uomo e, soprattutto, il futuro di bambini e ragazzi cui stiamo sottraendo la speranza del domani. Preghiamo con i nostri cenacoli affinché la pace trionfi».
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In conclusione della mattinata dedicata all’anniversario dell’arrivo a Paravati, frazione di Mileto, della Statua del Cuore immacolato di Maria scolpita su indicazione della mistica Natuzza Evolo, giunge l’appello del vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, Attilio Nostro. Un appello per la preghiera in cerca della pace. Un appello che nasce in un momento storico in cui è la guerra ad essere pericolosamente tornata all’ordine del giorno mondiale.
Malgrado la pioggia che ha imperversato per larghi tratti, il trentesimo anniversario dell’arrivo dell’effigie della Madonna misticamente incontrata da Natuzza Evolo ha registrato un notevole flusso di fedeli. Forse un po’ inferiore rispetto al passato ma comunque imponente. Tanto da riempire oltremodo la chiesa del Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime. Al punto che lo stesso vescovo ha dovuto chiedere ai fedeli di lasciare spazio al possibile l’intervento dei soccorsi nel caso fossero necessari.
Nel corso della sua omelia, centrata sulla sapienza, il vescovo Nostro ha ricordato che «nel caso di Maria c’è una sapienza in divenire come per noi perché Maria appartiene totalmente ed esclusivamente alla realtà umana». Il presule miletese ha evidenziato come «Maria sin dall’inizio sapeva che una spada avrebbe trafitto il suo cuore ed ha detto di sì. Di nuovo. E l’ha fatto per amore di Dio ma anche per amore nostro. L’ha fatto per l’umanità che continuava a gridare a Dio vieni a visitarci, a soccorrerci, aiutaci».
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E per quanto riguarda l’umanità, il vescovo ha ribadito che «siamo chiamati a far crescere i nostri figli non come figli nostri ma come figli di Dio. Perché nel battesimo la figliolanza divina che acquisiamo assume un’importanza più alta della figliolanza secondo la carne e il sangue. Nel battesimo diventiamo figli dell’atto di amore più alto, più importante, più bello che sia mai stato visto nella storia dell’uomo: la croce di Cristo. Siamo figli di quell’amore».
In chiusura il pastore della diocesi ha invitato i fedeli ad affidarsi a Maria. La madre di Gesù «ci aiuterà ad educare i nostri figli secondo il cammino dei figli di Dio. A te facciamo ricorso Cuore Immacolato di Maria rifugio delle Anime – ha concluso rivolgendosi devotamente alla Madonna – affinché i nostri figli crescano nella santità dei figli di Dio».
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