X
<
>

Share
1 minuto per la lettura

Roma, 10 nov. (askanews) – Dello scrittore e giornalista del Manifesto Mario Di Vito, Laterza pubblica “La pista anarchica
Dai pacchi bomba al caso Cospito”.

C’è stato un tempo in cui la fiaccola nera dell’anarchia terrorizzava i re e i capi di governo di mezza Europa. Un tempo in cui, da Wall Street a San Pietroburgo, i pugnali, le bombe e le pistole degli anarchici sembravano pronti a colpire i ricchi e i potenti e a vendicare gli oppressi. Oggi, almeno a stare ai titoli dei giornali, questa minaccia sembra riaffacciarsi.
La prima inchiesta sul movimento anarchico insurrezionalista.

Bologna, dicembre 2003. A casa del presidente della Commissione Europea Romano Prodi arriva un pacco con dentro una copia del Piacere di Gabriele D’Annunzio. Quando lo apre, dal volume parte una fiammata. L’attentato incendiario viene rivendicato da una sigla fino ad allora sconosciuta: FAI – Federazione Anarchica Informale. È l’inizio di una vicenda che negli anni successivi terrà impegnate le procure di mezza Italia e farà molto parlare giornali e televisioni, in quella che appare come una vera e propria guerra contro lo Stato e il capitale.

A condurla sono poche decine di persone che, talvolta, nemmeno si conoscono tra loro ma che condividono gli stessi obiettivi e le stesse modalità di azione: aprire il fuoco, seminare il panico, dimostrare che i peggiori incubi della Repubblica possono diventare realtà.
Dal processone della fine degli anni ’90 fino allo sciopero della fame di Alfredo Cospito: un racconto che ripercorre le vicende giudiziarie e quello che continua a muoversi fuori dalle aule dei tribunali. Vent’anni di piste e vicoli ciechi, alla ricerca di un fantasma. Il fantasma dell’anarchia vendicatrice.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE