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Roma, 6 nov. (askanews) -“La Camera dei deputati non può che rammaricarsi che un’iniziativa di formazione, perfettamente in linea con i criteri stabiliti dalla legge per i tirocini curriculari, sia rappresentata in modo distorto rispetto alla sua finalità.
Non si tratta affatto di lavoro non retribuito. È un’iniziativa di formazione, già in corso da diversi anni sulla base di una convenzione con la Conferenza dei Rettori delle Università italiane – analogamente a quanto avviene per altre Istituzioni pubbliche -, nata dalla volontà di corrispondere a richieste provenienti dalle stesse Università”. LO precisa l’ufficio stampa della Camera.
“Si offre agli studenti meritevoli – afferma Montecitorio- la possibilità di affinare il processo formativo e di apprendimento, di svolgere un’esperienza di conoscenza delle dinamiche istituzionali estremamente qualificante anche ai fini delle future scelte professionali, favorendo la conoscenza di procedure e funzioni degli organi parlamentari e delle strutture amministrative a supporto di quest’ultimi.Al termine di tale periodo, durante il quale è previsto l’accesso gratuito ai servizi di ristorazione della Camera, si richiede agli studenti di elaborare un documento che sintetizzi le esperienze maturate durante il tirocinio.L’iniziativa non discende, quindi, certo dall’esigenza della Camera di reperire forza-lavoro. Per lavorare alla Camera, come noto, occorre superare un concorso e, a questo scopo, l’Istituzione delibera appositi bandi pubblici.
Si tratta invece di un percorso curriculare che negli anni ha raccolto consolidati riscontri positivi da parte degli studenti, in linea con le norme di legge e che fa parte di un più ampio programma dell’Istituzione parlamentare di apertura all’esterno e di supporto a progetti che hanno come finalità la più ampia informazione dei meccanismi di funzionamento delle Istituzioni”.
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