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Roma, 4 nov. (askanews) – Addio a Marina Cicogna. Si è spenta all’età di 89 anni la contessa del cinema italiano. Morta come aveva deciso, nel letto di legno che era di sua madre Annamaria, con le zampe di leone intagliate, spedito dalla casa di Venezia a quella di via di Porta Pinciana 34 a Roma. Accanto a lei la compagna di una vita, Benedetta, che l’ha vegliata costantemente sostenendo il suo ultimo respiro.
Nata il 29 maggio 1934 dal conte Cesare Cicogna Mozzoni e dalla contessa Annamaria Volpi di Misurata, nipote del conte Giuseppe Volpi di Misurata, veneziano, che nel ’32 inventò la Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, la contessa Marina Cicogna ha respirato cinema fin da ragazzina. Con lei scompare definitivamente un mondo nel quale furono protagonisti personaggi come Luchino Visconti, Gianni Agnelli, Maria Callas Aristotele Onassis. Fu legata sentimentalmente ad Alain Delon ed anche all’attrice brasiliana Florinda Bolkan. Sua la firma su film importanti del cinema italiano come “Teorema” di Pier Paolo Pasolini, “Metti, una sera a cena” di Giuseppe Patroni Griffi e “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, che nel ’71 le valse un Oscar che non andò a ritirare a Los Angeles per un’insuperabile paura dell’aereo. Quest’anno è stata premiata con il David di Donatello.
Protagonista di un film, “Marina Cicogna. La vita e tutto il resto” di Andrea Bettinetti nel 2021 e di un libro “Ancora spero” (Marsilio, 2023).

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