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Roma, 31 ott. (askanews) – Nonostante la forte crescita degli ultimi decenni, che li ha portati a raggiungere un controvalore da 190.000 miliardi di dollari quest’anno, i pagamenti transfrontalieri restano “lenti e molto costosi”. Rappresentano una allentante opportunità per big tech e cripto asset, che possono proporsi come alternative su questo segmento, ma secondo Fabio Panetta, componente uscente del Comitato esecutivo della Bce, serve un intervento delle autorità pubbliche su questo versante, per offrire ai cittadini sistemi affidabili e efficienti.

Da domani Panetta rileverà la carica di governatore della Banca d’Italia, ma manterrà un ruolo di primo piano sui sistemi di pagamento internazionali dato che lo scorso settembre è stato nominato presidente del Comitato sui pagamenti e sulle infrastrutture di mercato della Banca dei regolamenti internazionali.

I pagamenti transfrontalieri sono fortemente aumentati nei passati decenni, trainati dalla globalizzaizone e ci si attedono altri rapidi aumenti negli anni a venire, da 190 mila miliardi di dollari nel 2023 a 290 mila miliardi nel 2030. Tuttavia, scrive Panetta in un articolo pubblicato sul blog della Bce, restano “molto costosi e lenti” oltre che “del tutto inadeguati a soddisfare le esigenze degli utenti più vulnerabili”.

“Se i pagamenti domestici sono sempre più istantanei e digitali, i pagamenti transfrontalieri non beneficiano ancora del potere di trasformazione delle tecnologie digitali. Le commissioni per i pagamenti transfrontalieri sono attualmente pari in media all’1,5 per cento del valore della transazione per le aziende e al 6,3 per cento per le rimesse degli emigranti. Inoltre – afferma Panetta – questi pagamenti possono impiegare molti giorni per raggiungere il destinatario”.

Secondo il banchiere centrale tre elementi giustificano un intervento. L’impatto negativo sul processo di integrazione economica: pagamenti costosi e lenti ostacolano integrazione e crescita. Secondo, paesi e popolazioni più vulnerabili sopportano oneri di pagamento sproporzionati. E dato l’ammontare complessivo delle rimesse annue – pari a 626 miliardi di dollari nel 2022 – una riduzione delle commissioni pagate anche minima, pari a solo un punto percentuale, lascerebbe nelle tasche di famiglie bisognose circa 6 miliardi di dollari ogni anno. Terzo, queste inefficienze offrono opportunità commerciali a nuovi operatori, le cui soluzioni comportano però rischi significativi.

Ha citato le cripto-attività non garantite, quale il bitcoin, che “hanno prezzi eccezionalmente volatili e rappresentano di fatto un gioco d’azzardo su larga scala”. Invece “le grandi aziende tecnologiche potrebbero offrire soluzioni di pagamento ‘a circuito chiuso’, ossia utilizzabili unicamente dai partecipanti a al singolo circuito specifico; ciò finirebbe per frammentare il sistema dei pagamenti, provocando al tempo stesso un forte aumento del potere di mercato”.

Quindi “è necessario fornire ai cittadini un’alternativa sicura e facilmente accessibile, che renda i pagamenti transfrontalieri più economici, più veloci e più trasparenti”. Attualmente a livello mondiale esistono oltre 70 sistemi di pagamento nazionali istantanei, ha rilevato Panetta. “Se collegati tra loro, tali sistemi consentirebbero di estendere i benefici della digitalizzazione ai pagamenti transfrontalieri”.

E “l’Europa offre un chiaro esempio di come potrebbe essere organizzato un sistema di pagamenti istantanei domestici interconnessi a livello internazionale”. Il sistema Target Instant Payment Settlement (Tips) “consente ai cittadini di effettuare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, pagamenti istantanei disposti mediante le banche partecipanti” nell’area euro. “La piattaforma Tips può essere utilizzata su più valute” e il Consiglio europeo per i pagamenti (European Payments Council) sta sviluppando uno schema per standardizzare la parte in euro dei bonifici istantanei internazionali.

“Il settore pubblico ha un ruolo fondamentale al fine di contenere sia i costi legati al rispetto delle norme vigenti e alla complessità del quadro regolamentare, sia i rischi che emergono quando si offrono pagamenti transfrontalieri in un contesto assai eterogeneo quanto a norme, regolamenti e prassi operative delle banche centrali. È quindi necessario promuovere la cooperazione – conclude Panetta – e analizzare nuove soluzioni tecniche, allineando gli obiettivi e le politiche dei diversi paesi in materia di pagamenti”.

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