La nave sulla quale è stato scoperto il carico di droga
3 minuti per la letturaLa droga era nascosta in borsoni impermeabili legati con boe galleggianti. Se immessa sul mercato avrebbe fruttato 77 milioni di euro
REGGIO CALABRIA – Viaggiavano in una portacontainer approdata a Gioia Tauro (Rc) ed erano stati gettati in mare per essere successivamente recuperati dai destinatari, i 385 kg di cocaina sequestrati dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria che hanno fermato 9 membri dell’equipaggio della nave “Rio de Janeiro”.
L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica della Dda della città dello Stretto e dalla Procura della Repubblica di Palmi, è stata sviluppata, come è stato evidenziato nel corso di una conferenza stampa, con l’apporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ed ha permesso di rilevare un nuovo metodo adottato dalle organizzazioni criminali calabresi per il trasporto sulla terraferma della cocaina portata nei container in arrivo a Gioia Tauro. Informazioni acquiste nel corso di indagini hanno indotto gli inquirenti a tenere d’occhio la motonave “Hamburg Sud – Rio De Janeiro”, in arrivo il giorno 19 ottobre nello scalo calabrese eproveniente da Valencia (Spagna). Si riteneva trasportasse un carico rilevante di droga.
Da qui l’avvio delle procedure di controllo dei container, una volta che la motonave avesse raggiunto il porto. Al blitz ha preso parte la componente aeronavale del Corpo della Guardia di Finanza e, in particolare, il Comando Operativo Aeronavale (Coan) di Pratica di Mare ed il Reparto Operativo Aeronavale (Roan) di Vibo Valentia, i quali si sono avvalsi, e’ stato spiegato, del supporto del centro di coordinamento internazionale di Frontex che coordina l’operazione congiunta “Triton 2016” al fine di monitorare la nave, battente bandiera tedesca, nel corso della sua navigazione nel Mar Tirreno.
Nel corso dell’operazione è stata acquisita la lista dei membri dell’equipaggio, costituita da 24 nominativi. Le attività di monitoraggio della cargoship, coordinate dal Roan di Vibo Valentia in cooperazione con il Roan di Palermo, hanno comportato l’impiego di un Guardacoste e 4 vedette veloci a partire dalla tarda serata del 18 ottobre scorso.
L’attività di controllo della motonave è iniziata a nord di Ustica fino a quando non è stata rilevata la presenza, sulla scia della nave ed a circa 16,5 miglia dal porto di Gioia Tauro, di 17 borsoni, legati tra di essi e retti da alcune boe, costituite da taniche di plastica vuote di colore verde e blu, probabilmente lanciati dalla nave da personale dell’equipaggio.
I borsoni e le taniche sono stati recuperati dagli investigatori. All’interno c’erano 350 panetti di cocaina del peso complessivo di 385 kg. Quando la nave portacontainer è attraccata a Gioia Tauro, i finanzieri hanno radunato in plancia i 24 membri dell’equipaggio, sottoposti a perquisizione personale e delle rispettive cabine. Sono state così trovate e sequestrate due taniche dello stesso tipo di quelle utilizzate quali galleggianti per i 17 borsoni rinvenuti in mare.
Dalle indagini sarebbero emersi elementi a carico dei 9 membri dell’equipaggio fermati, tutti di nazionalita’ Kiribati, uno stato insulare dell’Oceania. I fermati sono stati trasferiti nella casa circondariale di Palmi ed i provvedimenti a loro carico confermati dalla magistratura.
Questi i nomi degli arrestati
1. BURATAAKE Teisi, nato il 19/02/1984 a Suva (KIRIBATI) – marinaio scelto;
2. TIOTI Iotaake, nato il 28.10.1972 a Tarawa (KIRIBATI) – marinaio scelto ;
3. KAKIAMAN Kabwebwenibeia, nato il 12/10/1985 a Tarawa (KIRIBATI) – assistente di navigazione;
4. KARUTAAKEA Mareweata, nato il 09/12/1989 a Tarawa (KIRIBATI) – marinaio;
5. KINIBURA Teata, nato il 08/02/1986 a Tarawa (KIRIBATI) – marinaio;
6. KIRABUKE Bakitua, nato il 04/08/1962 a Nikunau (KIRIBATI)- marinaio scelto;
7. KORAUBARA Ataua, nato il 13/03/1984 a Nauru (KIRIBATI) – marinaio addetto alle macchine;
8. TAWANGA Otia, nato il 06/06/1990 a Tabiteuea (KIRIBATI) – marinaio scelto;
9. TIAON Buranibeia, nato il 23/03/1973 a Butaritari (KIRIBATI) – marinaio scelto.
I fermati sono stati tradotti presso la casa Circondariale di Palmi a disposizione della Procura della Repubblica di Palmi dove il gip ha confermato l’impianto accusatorio, convalidando tutti i fermi.
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