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Arrestato dalla Procura ex dirigente amministrativo in servizio al Tribunale di Potenza, ai domiciliari Girolamo Cicinati che per l’accusa prometteva assunzioni al ministero della Giustizia in cambio di denaro
POTENZA – Prometteva assunzioni al Ministero della Giustizia in cambio di denaro. Posti di lavoro inesistenti, malgrado una falsa “lettera di assunzione” che si era preoccupato di far arrivare agli “aspiranti dipendenti”. Ma gli investigatori, alla lunga, hanno smascherato gli escamotage usati nel corso del tempo. E così, ieri mattina, Girolamo Cicinati – fino ad agosto in servizio al Palazzo di giustizia di Potenza, come dirigente amministrativo della Corte di Appello della Procura generale e della Procura della Repubblica – è stato stato arrestato.
Gravissime le accuse formulate nei suoi confronti da parte della stessa Procura dove ha prestato servizio fino a qualche settimana fa, Cicinati, di origini calabresi, è infatti accusato di falso, calunnia, depistaggio e truffa. Gli agenti della polizia di Stato gli hanno notificato l’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza su richiesta dei magistrati della Procura, che hanno coordinato le indagini sulla vicenda. Una serie di testimonianze, controlli, accertamenti, scambi di messaggi e mail e altro condotte dagli agenti della sezione di polizia giudiziaria che opera all’interno della stessa Procura del Palazzo di giustizia potentino.
ARRESTATO EX DIRIGENTE DEL TRIBUNALE DI POTENZA, LA DINAMICA DEI FATTI
Le indagini hanno consentito di ricostruire – come spiega la Procura della Repubblica in una nota a firma del procuratore capo Francesco Curcio – «la dinamica dei fatti contestati», di particolarità gravità, anche per il ruolo di responsabilità ricoperto da Cicinati. Ora, l’ex dirigente amministrativo della Corte di Appello della Procura generale e della Procura della Repubblica del capoluogo lucano – dallo scorso mese di settembre in servizio in servizio all’Ispettorato generale del Ministero della Giustizia – si trova agli arresti domiciliari, come disposto dal gip.
La Procura parla di «molteplici e convergenti condotte delittuose». Condotte che avrebbe portato avanti Cicinati nel tempo e che erano «finalizzate a prospettare delle assunzioni presso il Ministero della Giustizia, e sue diramazioni territoriali, in favore di numerosi cittadini ignari, molti dei quali disoccupati ed in condizioni di particolare vulnerabilità economico-sociale». Insomma, persone in difficoltà e alla disperata ricerca di un’occupazione che, pur di «assicurarsi le assunzioni promesse – aggiungono gli inquirenti – avrebbero elargito somme di danaro» a Cicinati. L’ex dirigente amministrativo in servizio al Palazzo di giustizia di Potenza, quindi, avrebbe «abusato, in questo modo, della sua funzione pubblica e della conseguente credibilità che aveva nel contesto ove viveva».
CHI È GIROLAMO CICINATI
Girolamo Cicinati, in effetti, è persona particolarmente nota e rispettata negli ambienti giudiziari potentini e non solo. In Rete circola ancora un suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del 2020, al Tribunale di Potenza, in cui – proprio in qualità di dirigente amministrativo della Procura della Repubblica – affronta il tema (ironia della sorte) della carenza degli organici nell’amministrazione giudiziaria.
Gli inquirenti spiegano inoltre che «il quadro indiziario» a suo carico – naturalmente ferma restando la presunzione d’innocenza fino a condanna definitiva -«è stato ricostruito attraverso l’utilizzo di intercettazioni telefoniche, l’ascolto di numerose persone informate sui fatti, l’acquisizione di copiosa documentazione, lo svolgimento di perquisizioni informatiche con conseguente ricostruzione dei contatti e quindi dei messaggi e delle mail intercorse tra Cicinati e le parti lese». Compresa, conclude la Procura, «una falsa lettera di assunzione del Ministero della Giustizia, che, sulla base degli accertamenti svolti dalla Polizia postale, Cicinati avrebbe inviato alle diverse parti offese».
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