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Roma, 7 ott. (askanews) – “Vent’anni di digitale” è il titolo dell’evento in programma martedì 10 ottobre alle 9, nell’aula Magna I.1 del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli. Un evento – si legge in una nota – per ripercorrere i vent’anni di ricerca e formazione sul digitale del Dipartimento.

L’evento sarà anche l’occasione per presentare il Southern Centre for Digital Transformation, centro di ricerca internazionale finanziato con i fondi Mur dei Dipartimenti di Eccellenza 2023-2027, e la collaborazione con il Centre for Sociodigital Futures, network internazionale di ricercatori con competenze che abbracciano le scienze sociali, l’ingegneria e le arti guidato dall’Università di Bristol.

Dopo i saluti istituzionali della Prorettrice Rita Mastrullo, del presidente della Scuola di Scienze Umane e Sociali, Stefano Consiglio, e della direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali, Dora Gambardella, Enrica Amaturo, Coordinatrice del dottorato in Scienze Sociali e Statistiche, ripercorrerà le tappe fondamentali dei vent’anni di ricerca e formazione sul digitale e introdurrà Susan Halford dell’Università di Bristol, che da un decennio ormai lavora a cavallo delle scienze sociali e dell’ingegneria, con un focus su tecnologie digitali e trasformazione digitale. Già direttrice del Web Science Institute (University of Southampton), lei attualmente co-dirige il Centre for Socio-Digital Futures. All’intervento della professoressa Halford farà da discussant Mauro Calise, Emerito dell’Ateneo federiciano.

Alle 12 – prosegue la nota – inizierà la presentazione del Southern Centre for Digital Transformation, a cura di Adam Arvidsson, Direttore scientifico, e Biagio Aragona, Co-Vicedirettore.

Il Southern Centre for Digital Transformation ambisce a valorizzare i risultati di ricerca già ottenuti dal Dipartimento sui temi del digitale, e a sviluppare la propria azione di ricerca e formazione guardando alla trasformazione digitale in quattro domini, “Culture Digitali”; “Politiche e amministrazione digitale”, “Innovazione sociale e sviluppo sostenibile” e “Educazione digitale”. A cui si aggiunge l’area trasversale della “Metodologia”, in cui il centro – conclude la nota – svilupperà approcci pluralisti che combinano ricerca sociale e strumenti digitali.

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