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Roma, 5 ott. (askanews) – Come si vedrà nelle previsioni che il Fondo monetario internazionale aggiornerà la prossima settimana, il quadro attuale dell’economia globale “resta piuttosto debole” e guardando avanti, sul medio termine “le prospettive di crescita si sono ulteriormente indebolite”. Lo ha affermato la direttrice Kristalina Georgieva, nel suo intervento in vista delle assemblee autunnali di Fmi e Banca mondiale, che si terranno in Marocco.

Georgieva ha parlato a Abidjan, in Costa d’Avorio, citando l’importanza di “una Africa prospera per assicurare la prosperità dell’economia del XXI secolo”.

Poi è intervenuta sul quadro attuale dell’economia osservando che ad oggi ha mostrato una “notevole resilienza nella prima metà dell’anno”, con “alcune buone notizie da parte dei servizi e progressi tangibili sulla lotta all’inflazione”.

Secondo Georgieva questo aumenta le possibilità di un “atterraggio morbido” dell’economia. “Ma non possiamo abbassare la guardia”, ha proseguito.

La direttrice del Fmi ha poi messo in rilievo le marcate divergenze nelle dinamiche di crescita tra le diverse aree economiche. E ha riferito delle stime dell’istituzione, secondo cui con i vari shock all’economia che si sono visti dal 2020 (tra cui lockdown e restrizioni alle attività imposti a pretesto del Covid, o le ricadute di guerra in Ucraina e sanzioni) i danni cumulati per l’economia globale ammontano a 3.700 miliardi di dollari.

Gli Usa sono l’unica grande economia in cui livelli di produzione siano tornati ai valori precedenti ai lockdown. Nel resto del mondo tendenzialmente l’attività resta inferiore ai valori precedenti e i paesi a basso reddito sono stati colpiti più duramente, non avendo risorse per supportare economia e bisognosi.

Intanto la lotta all’inflazione resta la priorità numero uno. Secondo Georgieva grazie alle azioni energica messe in campo dalle banche centrali e con politiche di bilancio responsabili l’inflazione sta calando nella maggior parte dei paesi. “Ma è probabile che resti superiore ai valori obiettivo, in alcuni paesi fino a tutto il 2025. L’alta inflazione mina i consumi e la fiducia degli investitori, erode le fondamenta per la crescita e soprattutto danneggia maggiormente i più poveri”.

“Per vincere l’inflazione i tassi di interesse devono restare elevati più a lungo. E’ di importanza primaria evitare un allentamento prematuro delle policy – ha avvertito la direttrice del Fmi – dato il rischio di recrudescenza inflazionistica”.

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