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Affari di ‘famiglia’, quelli del clan Mazzarella. Un giro di affari legato alle estorsioni che scatenò, nel 2011, l’omicidio di Andrea Ottaviano. La sua ‘colpa’, fu quella di aver preso il posto di boss, nella gestione dei quartieri Duchesca e Forcella, del cugino Luciano Mazzarella che nel frattempo era finito in carcere. Una ‘carriera’ che Mazzarella cercò di bloccare, una volta scarcerato: e lo fece uccidendo Ottaviano. Dopo cinque anni la Procura di Napoli ricostruisce quanto accaduto: oggi i carabinieri, coordinati dalla Dda, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare per quattro persone: due già in carcere e due donne ai domiciliari.
Secondo quanto accertato, anche grazie alle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, fu dunque Luciano Mazzarella ad uccidere Ottaviano e, nello sviare le indagini, centrali sono risultate due donne che, dopo l’agguato, ripulirono la scena del crimine, piena di sangue, per evitare che fosse fatto qualsiasi collegamento con Mazzarella.
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