4 minuti per la lettura
ROMA (ITALPRESS) – Esce “La prima Vespa non si scorda mai – Emozioni e avventure con la mitica due ruote dalla viva voce dei protagonisti”, un libro di Paola Scarsi realizzato in collaborazione con la Fondazione Piaggio e presentato nell’omonimo Museo durante una serata-evento.
L’autrice ripropone la formula dell’opera condivisa: nelle 208 pagine di testo ha raccolto decine di storie di vita vissuta con la Vespa, arricchite da centinaia di fotografie, illustrazioni e video, fruibili grazie alla App Vesepia.
“Un meraviglioso affresco”, ha scritto il presidente della Fondazione Piaggio Riccardo Costagliola nella prefazione, “un insieme di pennellate multicolori, un cocktail di emozioni, di ricordi, di sogni e di esperienze di vita. Paola ha incontrato e raccolto le storie di personaggi più disparati: sportivi, uomini di spettacolo, grandi viaggiatori, persone più o meno famose ma tutte accomunate dalla stessa passione, quella per la Vespa. Il risultato del suo lavoro è un meraviglioso affresco, perchè i singoli racconti si intrecciano e si fondono fino a restituirci un’immagine armoniosa della Vespa e a farci comprendere il perchè di un mito che tutto il mondo ci invidia”.
“L’Autrice ha raccolto e descrive sensazioni, esperienze e sentimenti forti che sono comuni a chi appartiene al mondo Vespa”, gli fa eco Roberto Leardi, Presidente Vespa Club d’Italia.
Tanti sono i protagonisti al libro: dai grandi viaggiatori come Edi Fanelli le cui Vespa sono esposte al Museo Piaggio a Alessio Boni che ha interpretato Enrico Piaggio nell’omonimo del film per la tv; da Loris Capirossi che ha iniziato la sua vita su due ruote proprio con una Vespa 50 a Luca Capocchiano che da Genova a Genova ha fatto il giro del mondo a 80 all’ora; Ilario Lavarra ha fatto 82.000 chilometri intorno al continente americano e ancora Marzia Patrignani, figlia del mitico Roberto che nel 1964 andò dall’Italia al Giappone in occasione delle Olimpiadi; Fabio Cofferati che ha emulato il viaggio di Patrignani fermandosi a soli 43 chilometri dall’arrivo causa restrizioni da Covid; Sean Hepburn Ferrer, figlio di Audrey Hepburn che – dice – oggi sarebbe stata regina di Instagram, Andrea Delsoldato che da Parma è andato in Bangladesh per conoscere la bambina adottata a distanza; e poi decani del Vespismo come Filippo Di Stefano che guida la Vespa dal 1948 e non ha ancora smesso, Luigi Frisinghelli, Presidente e conservatore del Registro Storico Vespa che ha 86 anni e da più di 70 va in Vespa e il catanese Claudio Musumeci, vincitore di innumerevoli gare e gimcane nato nel 1942 che guida la Vespa da quando ha 16 anni; Ivo Pulcini, il felice possessore della Vespa di “Vacanze Romane” e Simone Sciutteri che con la sua Vespa 50, ha conquistato il Guinness dei Primati; l’artista Marco Lodola che crea le “Vespa che non volano”; il Boss delle Vespe Denys Maiorino e tante persone il cui nome è meno conosciuto ma che hanno fatto imprese ugualmente memorabili: dal primo bacio al viaggio di nozze in Vespa, dal compleanno della Vespa festeggiato a Pontedera a un “viaggetto” a Capo Nord di tre inseparabili amici, da chi ha fatto veri e propri percorsi di crescita personale a chi ha realizzato Musei grandi e piccoli, come Claudio Sarra a Roma, Pietro Mariotti a Trevignano Romano o Giacomo Palla a Città di Castello, da Nina Zilli e la sua lunga spensierata vacanza alla stessa Paola Scarsi che da giovane grafica all’ufficio pubblicità della Piaggio venne premiata per un lavoro particolarmente ben fatto: l’etichetta che avrebbe portato Gilles Villeneuve sulla tuta.
“Quando ho iniziato il progetto di questo libro – dice Paola Scarsi – ho pensato che avrei sicuramente incontrato tanti appassionati, tanti viaggiatori, tanti estimatori… ma mai avrei pensato di scoprire un mondo parallelo e meraviglioso. Sì, perchè tutti, ma proprio tutti, amano la Vespa. Per me ha sempre avuto un ruolo particolare sin da quando ero molto piccola, perchè i miei genitori avevano fatto il viaggio di nozze in Vespa, partendo da Genova per andare a pescare nelle Valli di Cuneo, e spesso lo ricordavano. Mio padre Sandro faceva il grafico pubblicitario e tra i suoi più grandi successi c’è il famosissimo manifesto pubblicitario degli anni ’60 con l’elefantino sulla Vespa ripreso nella copertina del libro. Infine anche io, negli anni ’80, ho lavorato come grafica all’ufficio Pubblicità e Marketing nella direzione generale della Piaggio & C. a Genova. Da tutti questi fattori è nata l’idea di questo libro”.
– Nella foto un dettaglio della copertina del libro –
(ITALPRESS).
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA