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L'elicottero degli sposi durante l'atterraggio in piazza

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Il procuratore smentisce i rapporti di parentela con i clan ma trasmette la documentazione alla Dda. Il volo assistito a terra dall’uomo che guidò il veivolo in occasione dei funerali di Casamonica

NICOTERA (VV) – Non solo l’attenzione della Procura ordinaria (LEGGI) ma adesso anche quella della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Il clamoroso caso degli sposini atterrati con un elicottero in pieno centro città davanti alla folla festante e a tanti curiosi (LEGGI IL FATTO), è dunque arrivato sul tavolo del procuratore capo Nicola Gratteri che ha ricevuto, per conoscenza, dal collega Michele Sirgiovanni, attuale vertice dell’Ufficio requirente vibonese, tutte le carte dell’inchiesta avviata subito dopo la segnalazione dell’evento verificatosi giovedì pomeriggio nella piazza antistante la storica cattedrale.

Alcune persone sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia. Massimo riserbo da parte del procuratore facente funzioni di Vibo Michele Sirgiovanni, sul numero e sull’identità degli indagati. I reati per i quali la Procura procede sono abuso d’ufficio e omissione d’atti d’ufficio. Nei giorni scorsi sono stati sentiti dai carabinieri il sindaco Franco Pagano – che ha partecipato al ricevimento nuziale – il comandante della polizia municipale Gregorio Milidoni ed il responsabile dell’ufficio tecnico Carmelo Giampa. 

A spingere gli inquirenti ad interessare l’Antimafia tutta una serie di circostanze ed aspetti raccolti dai carabinieri agli ordini del capitano Francesco Manzone nel corso dei primi accertamenti e delle successive verifiche in ordine alla presenza di “particolari” personaggi e di possibili legami con i circa 600 invitati allo sfarzoso, lieto, evento che ha visto gli sposini arrivare su auto di lusso (una Ferrari rossa fiammante e una Maserati nera, più una vettura d’epoca), venire prelevati dal velivolo per un “giro” alle Eolie, per il servizio fotografico, ed infine tornare nella piazza – chiusa al traffico con transenne comunali per diverse ore nel pomeriggio – tra i presenti, felici di applaudire la sposa e il suo consorte, un operaio nativo di Gioia Tauro ma residente a Nicotera Marina che, tuttavia, qualche problema con la giustizia l’ha avuto in quanto sorpreso, nel 2011, in località “Acquafresca” a Spilinga, intento ad irrigare 650 piantine di “cannabis indica”.

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«Non ci sono, al momento, elementi che portino a farci ritenere una parentela diretta con esponenti del clan locale», è stato il commento telegrafico del pm Sirgiovanni. 

La vicenda, dunque, compie un ulteriore ed importante passo investigativo in avanti visto che adesso ci sono puntati anche i riflettori della Distrettuale antimafia, mentre, come riferito ieri in esclusiva dal pm Sirgiovanni, gli accertamenti sul caso fanno parte di una più ampia attività investigativa che ha ad oggetto il territorio di Nicotera ed in particolare il suo Comune, tra l’altro sciolto per ben due volte nel corso dell’ultimo decennio per infiltrazioni mafiose e che attende, a giorni, la decisione del Consiglio dei ministri sull’esito delle risultanze della commissione di accesso agli atti inviata l’1 febbraio di quest’anno.

In ogni caso la storia sembra arricchirsi di nuovi particolari ora dopo ora. Come il fatto che l’Enac abbia sospeso la licenza al pilota dell’elicottero, per esempio. Da una prima ricostruzione dei fatti, il volo in oggetto, sottolinea l’Enac, “ha comportato, per varie infrazioni rilevate, un grave pregiudizio per la sicurezza della navigazione aerea, per l’incolumità delle persone che si trovavano sia nell’area sorvolata che nella zona utilizzata per atterrare e decollare, nonché per le persone a bordo del velivolo e per l’integrità dello stesso elicottero”. L’Enac ha dato comunicazione del provvedimento con le relative informazioni alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia. In più, seppur l’identificazione ufficiale non sia stata ancora fatta, gli stessi investigatori sembrano avere pochi dubbi: a dirigere a terra, nella piazza di Nicotera, le operazioni di atterraggio dell’elicottero con a bordo gli sposi, ci sarebbe stato Enrico Abagnale, il pilota che il 20 agosto 2015 sganciò petali di rosa sulla Chiesa Don Bosco di Roma in occasione dei funerali di Vittorio Casamonica. La circostanza emerge dalle foto pubblicate sulla pagina Facebook della società di Gioia Tauro specializzata nel noleggio di auto di lusso che ha fornito una Ferrari ed una Maserati per le nozze di Nicotera. Per il noleggio dell’elicottero, invece, fanno sapere dalla Delfino auto, la società ha fatto da intermediaria con la ditta campana Rotor Tech. Abagnale, per il sorvolo su Roma, ha avuto sospesa la licenza di volo dall’Enac per 33 mesi. Gli investigatori adesso sono al lavoro per stabilire senza ombra di dubbio che l’assistente a terra ripreso nelle foto sia proprio Abagnale. 

Intanto, in un servizio pubblicato sull’edizione cartacea di oggi del Quotidiano, il comandante dei Vigili, Gregorio Melidoni, si dice rammaricato per quanto accaduto, spiegando che dopo 37 anni di servizio non avrebbe mai immaginato di potersi trovare in una situazione del genere. Il decollo e l’atterraggio del velivolo sotto inchiesta nel centro storico del paese è avvenuto, ha sostenuto, senza che egli si potesse accorgere di nulla.

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