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Roma, 19 set. (askanews) – Un’alleanza strutturale col Pd non è possibile perché ci sono “punti di diverbio, di dissenso”, come sui migranti che il Pd vuole accogliere “indiscriminatamente”. Il leader del M5s Giuseppe Conte marca così le distanze dai Dem, rimarcando la necessità di “chiarezza” nei confronti delle altre opposizioni: “Io non voglio assolutamente, nell’interesse della mia forza politica ma soprattutto nel rispetto degli italiani, fare degli incontri di vertice quando invece vanno fatti dei discorsi chiari e trasparenti. Noi stiamo facendo delle battaglie trasparenti, prendiamo impegni trasparenti e li manteniamo”, ha sottolineato Conte durante la registrazione di ‘Cinque minuti’ che andrà in onda questa sera su Rai 1.

Insomma, “se ci sono punti di diverbio, di dissenso col Pd, io lo voglio dire. Noi siamo per esempio per la ‘terza via’ sull’immigrazione. Il Pd è per l’accoglienza indiscriminata.
Secondo noi non è possibile, non è possibile neppure il blocco navale. Secondo noi ci sono percorsi ragionevoli, pragmatici”.

Per Conte “non bisogna prendere in giro nessuno con progetti irrealizzabili o facendo passerelle facendo credere che ci sia una svolta. Che sia Lampedusa con Von der Leyen, il Consiglio dei ministri a Cutro o un Consiglio europeo. Poi fanno dei decreti che non risolvono nulla”, insiste a Porta a Porta. Come con i centri per i rimpatri: “L’ennesimo bluff della Meloni”.

Critiche sia ai Dem che al governo anche sul tema dell’integrazione: “Dobbiamo preoccuparci non della sostituzione etnica, sono sciocchezze, ma di avere persone che partecipano no alla vita sociale e politica. Qui c’è è una differenza fra me e il Pd, che vuole lo Ius soli, cittadinanza a chi nasce qui. Io sono favorevole allo Ius scholae, cittadinanza a chi cresce qua e studia qua, questa è integrazione”.

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