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POTENZA- Si accorciano i passi verso Elisa. L’associazione Libera Basilicata oggi ascolterà, nella sede del Cestrim a Potenza la settima puntata del podcast di Pablo Trincia “Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps”. Sabato sera, nell’ambito dell’iniziativa promossa da Libera Basilicata “Diario dei 100 passi verso Elisa fuori da quel sottotetto dell’indifferenza”, l’ascolto della sesta puntata è stata organizzata all’aperto davanti alla chiesa della Ss Trinità. In tanti hanno voluto condividere l’ascolto della puntata del podcast. Podcast che racconta della morte e dell’occultamento del cadavere della sedicenne potentina uccisa da Danilo Restivo il 12 settembre del 1993.
Dopo il ritrovamento del corpo della sedicenne potentina, a distanza di 17 anni dalla sua morte, al dolore si è aggiunta la rabbia e lo sconcerto non solo della famiglia che ancora chiede a gran voce giustizia. Tante sono ancora le domande a cui non è stata data risposta.
«Il 12 settembre di 30 anni fa Elisa – ha scritto Libera Basilicata- varcava quella porta senza uscirne più. Da quella maledetta domenica la sua famiglia si è fermata sui binari del tempo sospeso , sferzata dal vento dell’indifferenza, della calunnia e dell’indignazione. Mai in silenzio. Sempre alla continua ricerca di Elisa e della verità dalla famiglia Restivo, dal pedagogo Don Mimì Sabia e dal “sistema” che ha depistato, omesso, taciuto. Tutti sapevano cosa succedeva in quel sottotetto. “Questo è il posto dove non si doveva andare ma tutti andavano”, cosi racconta il prelato dalla voce artefatta” (nel podcast di Trincia, ndr). Lo stesso che dice “se mi sciolgono le catene, farò piangere più di qualcuno”.
A quello schiavo abbiamo rivolto il nostro grido. Basta tacere, basta aspettare che qualcuno spezzi quelle catene di omertoso silenzio. Chi sa parli e chieda davvero perdono a una madre, a una famiglia assetata di giustizia e digiuna di verità. Solo cosi – sottolinea Libera- sarete credibili davanti agli uomini e davanti a Dio». Del caso Claps, se ne è tornato a parlare lo scorso 24 agosto. In quella data è stata riaperta la Chiesa della Santissima Trinità, chiusa dal ritrovamento del cadavere il 17 marzo del 2010. La decisione della Diocesi ha diviso la comunità. La famiglia Claps ha ribadito la contrarietà alla riapertura di quello che è stato il sepolcro della ragazza. Intanto non c’è affluenza negli orari di apertura della chiesa, qualcuno timidamente alza gli occhi al soffitto, ma non resta a pregare in quel luogo.
C’è stato, poi, chi si è messo a fare selfie. «La riapertura al culto della chiesa ha ferito la nostra famiglia – ha detto a Italpress Gildo Claps -. Oltre a sopportare i tanti silenzi, omissioni, e menzogne, che hanno impedito prima il ritrovamento del corpo per diciassette anni, e poi il teatrino, la messa in scena del ritrovamento di quel 17 marzo, ora l’ennesimo affronto, in un momento così particolare per la ricorrenza dei trent’anni».
«Riaprire, in modo così frettoloso, in un giorno di agosto con poca gente in città, è l’ennesimo sfregio alla memoria di Elisa e alla battaglia di verità che abbiamo condotto in questi trent’anni. Se dalle parole del Papa doveva essere luogo di preghiera, si è trasformato in posto per curiosi. Per me e per gran parte della città resterà il posto dove si è consumato un omicidio efferato, fatto di anni di menzogne». Anche sulla targa commemorativa a Don Mimi che è apparsa nella Chiesa, Gildo Claps, è durissimo. «Se doveva essere luogo di memoria per Elisa perché quella targa? Invito tutti a dare risposte a quell’arroganza, non entrando in quella chiesa».
Per Gildo Claps, fratello di Elisa e fondatore dell’associazione Penelope il podcast ha avuto il merito risvegliare le coscienze. «E’ come se le persone – afferma Gildo Claps a Italpress – si fossero risvegliate. Grande merito alla magistrale ricostruzione di una storia così dilatata nel tempo, che nella memoria delle persone si era come dispersa». L’ultimo episodio, il n.8 del podcast che si intitola “Un ricordo non scompare” sarà ascoltabile a partire da domani mattina ora esatta in cui Elisa, trent’anni fa, ha salutato il fratello Gildo prima di sparire per sempre.
Per il 12 settembre a Potenza, è prevista la presentazione del libro “Sono io Elisa Claps”, location il Polo Bibliotecario di Potenza, alle 18, autrice Mariagrazia Zaccagnino che contiene parte dei diari di Elisa e le memorie di mamma Filomena. Tra gli ospiti, insieme alla famiglia di Elisa, Pablo Trincia, Ludovica Ciaschetti, interprete di Elisa Claps nella fiction che andrà in onda a ottobre su Rai 1.
Ad Italpress Gildo Claps sottolinea «Come è stato possibile che nessuno tra il 96’ – 97’ quando si effettuarono i lavori nel sottotetto, a pochi centimetri dal corpo di Elisa, sicuramente visibile, non abbia mai parlato di quello che ha visto? È questo che fa malissimo. Abbiamo dovuto aspettare 17 anni, uno strazio che solo chi patisce una scomparsa può comprendere, ferite che non possono rimarginarsi, dopo 30 anni non nascondo la stanchezza, però non demordo su alcune cose, che sono i miei capisaldi, e che voglio trasmettere agli altri, cioè che è possibile non piegarsi ai poteri forti».
Gildo Claps ha evidenziato all’agenzia che «dalla Chiesa ci saremo aspettati una assunzione di responsabilità, è questo che abbiamo sempre chiesto nei tentativi di mediazione che ci sono stati, non capisco questa ostinazione. Era questa la strada per giungere alla neutralità sull’apertura della chiesa. In questo modo invece si calpesta la nostra battaglia, che non è solo in nome di Elisa, ma per tutti, il nostro dolore infatti – conclude Gildo Claps lo abbiamo incanalato offrendo messaggi positivi, essere una famiglia semplice che non si fa piegare. Ci hanno consegnato soltanto una verità parziale con la condanna di Restivo».
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