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Roma, 10 set. (askanews) – La Cgil lavorerà al referendum per l’abolizione del Jobs Act. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini intervenendo alla Festa del Fatto quotidiano.

“La Cgil – ha affermato – si intesterà il referendum sul jobs act. Per preparare il referendum occorre fare un lavoro preciso. Stiamo discutendo al nostro interno per individuare i i temi e gli argomenti giusti. Non si possono fare 150 referendum.
Occorre individuare i punti più importanti. Nel 2014 quando fu introdotto il jobs act facemmo dei referendum. I voucher cambiarono ma altri referendum furono cassati dalla Corte costituzionale. Da allora ad oggi la situazione è peggiorata. Negli ultimi 10-15 anni sono cambiati tanti governi ma la lotta alla precarietà non la si è riuscita a realizzare e siamo di fronte al fatto che cambiano i governi ma la precarietà anziché ridursi, aumenta”.

“Penso – ha sottolinea Landini – sia venuto il momento che oltre all’azione contrattuale, occorra anche ragionare su uno strumento referendario. I cittadini, che in parlamento non ci sono, se il parlamento e il governo non modificano le leggi, debbono stare a guardare cosa succede tra cinque anni o possono loro mettersi in movimento? Io penso di sì anche se è una discussione che non decido da solo. In questa consultazione che facciamo con i lavoratori – ha concluso – cercheremo di capire anche questa situazione e penso che nelle prossime settimane, mesi dovremo prendere questa decisione”.

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