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Roma, 5 set. (askanews) – Il giorno dopo la notizia dell’ipotesi di una riduzione della soglia di sbarramento per le elezioni europee dal 4 al 3% le reazioni dei partiti sembrano perlopiù sfavorevoli.

L’idea – secondo indiscrezioni – sarebbe stata valutata da Fratelli d’Italia ma il partito di Giorgia Meloni, visti i numeri, non avrebbe certo bisogno dell’intervento: a beneficiarne sarebbero le formazioni minori. “Registriamo la sensibilità di alcune forze politiche su questo tema, che non riguarda Fratelli d’Italia, che si esprimerà quando ci sarà una proposta concreta sul tappeto”, ha precisato oggi il presidente dei senatori di Fdi Lucio Malan.

Tra gli alleati un ‘no’ secco arriva dalla Lega. “La modifica della legge elettorale – ha messo nero su bianco in una nota il partito di Matteo Salvini – non è una priorità, ma soprattutto è giusto che gli italiani scelgano i propri rappresentanti senza che ci siano aiutini. Chi ha i voti, ottiene il seggio. Peraltro, in teoria sarebbe più ragionevole alzare la soglia: consentirebbe di limitare la frammentazione politica che rende il Paese più debole”. E se Noi moderati (potenzialmente interessato) assicura che “non ne faremo una questione di lotta all’ultimo sangue”, Forza Italia è contraria e con Maurizio Gasparri indica in Matteo Renzi il principale sostenitore della riforma: “Aveva il 40%, Palazzo Chigi, ora arranca, pietisce la riduzione del quorum per entrare al parlamento Europeo dal 4 al 3% che non otterrà. Non sarà rivista la soglia di accesso, semmai bisognerebbe portarla al 5”, dice il vice presidente del Senato. A cui replica la renziana Raffaella Paita: “Iv è contraria ad abbassare la soglia di sbarramento al 3%. Noi non abbiamo paura del voto dei cittadini, la soglia deve restare al 4%”.

Nel campo delle opposizioni certamente non interessati all’abbassamento della soglia sono Pd e M5s mentre un netto sì arriva dall’Alleanza verdi e sinistra: “Le norme attuali – sostiene Filiberto Zaratti – escludono milioni di persone dalla rappresentanza nel Parlamento europeo, organismo sempre più centrale nelle vite dei nostri Paesi. L’abbassamento della soglia elettorale al 3% è dunque una necessità democratica, o dobbiamo pensare che qualche forza politica ha paura del voto dei cittadini e delle cittadine?”.

Ma a questo punto, visto che quasi nessuno la vuole, come e perchè sarebbe nata la proposta? A ipotizzare una risposta è Osvaldo Napoli (Azione) secondo cui è un’idea del centrodestra per “esasperare la competizione fra le opposizioni, tanto nella sinistra quanto al centro dello schieramento”.

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