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Roma, 2 set. (askanews) – Il tema della riforma dei servizi segreti “non interessa il Governo ma la nazione, non intendiamo fare questa riforma senza coinvolgere tutte le forze politiche presenti in Parlamento”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, intervistato a Bisceglie nel corso di Digithon 2023.

“L’ultima legge è del 2007 – ha riconosciuto Mantovano – non sarebbe tanto lontana in realtà, ma in 16 anni è cambiato il mondo più volte. Cito due espressioni di questo cambiamento: uno è il fronte cyber e l’altro è l’incremento notevole del lavoro dell’intelligence sugli interessi economico-finanziari del Paese, un lavoro che ha assunto una estensione che 16 anni fa non era neanche in nuce”.

“Ora – ha proseguito il sottosegretario – l’esigenza principale è quella della specializzazione e dell’efficienza. Andiamo alla sostanza: l’equazione che leggo su certi giornali particolarmente ‘amici’ del Governo… è che essendoci un governo di destra unificherà tutto in un solo servizio per rafforzare il suo autoritarismo. Ma l’unificazione della guida politica risale ad anni fa, è una delle più importanti novità della riforma del 2007: la guida politica non è più di Interno e Difesa ma direttamente del presidente del Consiglio o dell’autorità delegata. Il Dis è un dipartimento e gli sono sottoposte le due agenzie. Questo – ha spiegato ancora Mantovano – è un sistema che va migliorato: le due agenzie hanno un’autonomia fondata su una ripartizione che forse andava bene per il Regno di Sardegna. Se degli hacker che stanno a San Pietroburgo attaccano la Asl di Bari, cos’è, interno, esterno, chi si muove?”

“C’è un problema strutturale, ci sono troppe sovrapposizioni, le sovrapposizioni generano dispersione e le energie vanno rese più efficaci possibile. Non parliamo – ha sottolineato in conclusione – di corpi di polizia da centomila l’uno ma di un comparto che nel suo complesso a non più di 4500 unità fra le due agenzie e il dipartimento”.

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