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Pino Loria

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Immacolata Guzzo, madre di Pino Loria, chiede di incontrare il pentito Francesco Oliverio: «Dov’è il corpo di mio figlio, aspetto da 18 anni»

SAN GIOVANNI IN FIORE (COSENZA) – Un appello disperato quello lanciato da Immacolata Guzzo, che da 18 anni cerca la verità sulla sorte di suo figlio, Pino Loria, scomparso da San Giovanni in Fiore, importante comune della Sila, il 3 settembre 2005 all’età di 26 anni. «Chiedo di poter parlare con il pentito Francesco Oliverio – esordisce -. Lui ha dichiarato che mio figlio è stato ucciso. Voglio che mi indichi dove è sepolto il corpo». Giuseppe Loria fu visto per l’ultima volta quel giorno poco distante dalla casa in cui abitava con la mamma, salire su un’autovettura. Poi più niente.

Ogni 3 settembre Immacolata Guzzo rinnova pubblicamente il suo dolore: da 18 anni attende notizie del figlio. Alcuni collaboratori di giustizia a più riprese hanno parlato del presunto omicidio del ragazzo. Tra questi il pentito Francesco Oliverio di Belvedere Spinello che nel giugno 2013 ha raccontato che Giuseppe Loria è tra le vittime delle cosche silane. Una ipotesi che Oliverio ha ribadito nel settembre del 2017, nell’ambito dell’indagine “Six Towns” quando si è autoaccusato di aver ordinato l’eliminazione di Giuseppe Loria per affermare la sua egemonia sulla cosca.

Secondo il pentito, infatti, Loria agendo autonomamente stava minacciando il potere del locale di Belvedere Spinello su San Giovanni in Fiore. I killere, portato Loria in un luogo isolato della Sila, lo avrebbero ucciso con un colpo alla testa e gettato in un burrone. Oliverio, però, non fornisce indicazioni su dove sia avvenuto l’omicidio né dove si trovi il cadavere.

«Nessuno si è mai interessato a Giuseppe veramente – dice Immacolata Guzzo -. Nessun magistrato ha fatto pressioni su Oliverio per farsi indicare il posto dove è il suo cadavere. Addirittura ho dovuto apprendere dai giornali che l’avevano ucciso. Nessun magistrato è venuto a dirmelo. Anche le istituzioni e la politica di San Giovanni mi hanno lasciato e continuano a lasciarmi sola. Non c’è mai stata una fiaccolata per Giuseppe qui. Io ormai dispero che Giuseppe sia vivo. Non sarebbe stato lontano da casa per così tanto tempo se fosse vivo. Vorrei solo riavere il suo corpo o quello che ne resta per dargli una sepoltura dignitosa. Mi hanno abbandonato tutti. Dovrebbero provare il mio dolore per capire».

Immacolata Guzzo annuncia poi che ha avviato la pratica per ottenere la dichiarazione di morte presunta del figlio ed aggiunge: «Io non voglio che la storia di mio figlio finisca nel dimenticatoio, io non ho i soldi per pagare un avvocato che possa farmi incontrare Oliverio, io vorrei solo che mi dicessero che fine ha fatto e dove è il suo corpo. Io vorrei che chi in questi anni non mi ha ascoltato possa provare solo un briciolo dell’inferno che sto provando io da 18 anni».

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Francesco Ridolfi

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