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Roma, 28 ago. (askanews) – E’ stato un ritorno sul mercato rumoroso, in senso negativo, quello di Evergrande, il gigante immobiliare cinese con un indebitamento da capogiro. Dopo oltre un anno e mezzo di sospensione del titolo sulla borsa di Hong Kong, oggi è tornato sul mercato e alla fine della giornata ha perso il 78% arrivando a sfiorare durante le contrattazioni un crollo del 90%.
Le azioni di China Evergrande hanno aperto in ribasso dell’87% e hanno chiuso la giornata a 0,35 dollari di Hong Kong (0,04 euro). Quando il titolo fu sospeso, il 21 marzo 2022, valeva 1,65 dollari HK (0,19 euro).
La riapertura delle contrattazioni per Evergrande ha coinciso con l’annuncio che un incontro con i creditori per discutere della ristrutturazione del debito offshore è stato rinviato da lunedì al 26 settembre. Ha citato varie ragioni per il ritardo, tra cui “numerosi resoconti dei media che hanno interpretato in modo errato” l’istanza di protezione dal fallimento presentata dall’azienda in un tribunale di New York il 17 agosto.
Evergrande è al centro della crisi immobiliare cinese. Quando ha cominciato a traballare era il più grande propmotore immobiliare della Cina. Ma negli ultimi anni non è riuscito a onorare una serie di obblighi debitori e ha lasciato molti clienti con case ancora da completare e fornitori con fatture da pagare.
La società aveva chiesto la revoca della sospensione delle negoziazioni venerdì sera, dopo aver affermato di aver onorato gli obblighi posti dalla borsa di Hong Kong.
Ieri, inoltre, sono stati annunciati i risultati semestrali della compagnia, con una perdita di 33 miliardi di yuan (4,2
miliardi di euro). Il dato è stato giudicato migliore del previsto: lo scorso anno nello stesso periodo perdeva il doppio circa: 66,35 miliardi di yuan (8,5 miliardi di euro). La compagnia inoltre ha dichiarato ricavi del primo semestre in aumento del 44% rispetto all’anno precedente a 128,2 miliardi di yuan (16,4 miliardi di euro).
La situazione, tuttavia, resta precaria per Evergrande: le passività, seppure sono leggermente scese dai 2.440 miliardi
di yuan (312 miliardi di euro) della fine del 2022, restano a 2.390 miliardi di yuan (305,7 miliardi di euro). Inoltre la compagnia è invischiata in vari contenziosi.
Non se la vede bene neanche la controllata per i veicoli elettrici, China Evergrande New Energy Vehicle Group, che ha registrato nel semestre una perdita di 6,86 miliardi di yuan (
La sua unità di veicoli elettrici China Evergrande New Energy Vehicle Group venerdì sera ha annunciato separatamente una perdita netta di 6,86 miliardi di yuan (877 milioni di euro) per i primi sei mesi dell’anno, sostanzialmente dimezzata rispetto alle perdite dello stesso periodo dello scorso anno. Ed è precaria anche la sua situazione debitoria: quasi 13 miliardi di yuan (1,7 miliardi di euro) tra debiti non pagati e fatture scadute.
Questa è una brutta notizia anche alla luce del fatto che Evergrande ha individuato nella vendita della sua controllata per i veicoli elettrici alla NWIN Automobile di Alan Wu uno dei punti qualificanti del suo piano di ristrutturazione.
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