Massimo Palanca riceve la cittadinanza onoraria di Catanzaro
4 minuti per la lettura«OGNUNO ha il suo simbolo e il suo eroe noi abbiamo scelto Palanca: Il Catanzaro è stata una fiaba di provincia e Palanca è stato il nostro eroe. Massimo Palanca è stato molto più che un semplice giocatore di calcio: ‘O Rey, Imperatore della Ovest, ha rappresentato l’epoca d’oro del Catanzaro, e un ideale e modello di dirittura morale per i giovani».
Una vera e propria dichiarazione d’amore, quella che – non a caso – arriva dal primo cittadino di Catanzaro: il sindaco Nicola Fiorita raccoglie le emozioni di una città intera capace di ritornare comunità nel nome del calcio, che ha abbracciato con gioia il suo campione per sempre, da ieri cittadino onorario di Catanzaro. Lo è sempre stato, Massimo Palanca, con il suo sorriso aperto, apparentemente ritroso ma solo per timidezza, che non si nega e non si allontana mai dal cuore della città che l’ha portato nella storia, e che lui ha portato nella storia.
Un legame intergenerazionale e senza tempo. Ad aprire i lavori – chiamando l’appello che registra 22 presenti – in una sala consiliare stracolma e giallorossa, il presidente del Consiglio Comunale, Gianmichele Bosco. «Purtroppo il mondo del calcio è stato colpito da due lutti, Carlo Mazzone, che ha avuto un’esperienza con l’US Catanzaro, e Francesco Scorza. Per questo l’assise ha dedicato loro un minuto di silenzio. Era il 16 novembre 1986 quando scelsi il mio riferimento calcistico, – ha poi continuato Bosco – erano gli anni di Maradona e Platini ma qui avevamo Massimo Palanca. Allo stesso modo ricordo dolorosamente il tuo addio al calcio, ‘ma non a Catanzaro’ che come dicevi tu, era come Parigi o New York. Oggi Catanzaro diventa più ricca, grazie a te Massimo».
Anche il direttore sportivo dell’Uesse, Diego Foresti ha un ricordo personale legato a ‘O Rey: «A 10 anni guardavo Palanca fare gol da calcio d’angolo». Da Foresti anche l’annuncio ufficiale: «La maglia numero 11 che fu indossata da Massimo Palanca sarà ritirata». La sua maglia, inoltre, sarà disponibile negli store in tiratura limitata: 111 pezzi. Tra queste, la numero 011 verrà messa all’asta e la somma del ricavato verrà data in beneficenza a un’associazione cara allo stesso Palanca. La maglia si presenta con un cofanetto dorato con la faccia di Palanca, e all’interno della maglia, sotto il colletto, la frase che storicamente ha distinto Palanca: “Sono un povero diavolo, vivo alla giornata, in provincia, lontano mille chilometri dai grandi centri. Ma la sera, quando me ne vado a casa, Catanzaro diventa Parigi, Roma, New York. Sarò un po’ matto ma è così”.
«La nostra città ha bisogno di riannodarsi a simboli», aveva esordito Fiorita prima di una dichiarazione d’amore al Catanzaro, «unica squadra di calcio, un regalo che ci siamo fatti senza saperlo, una parte fondamentale della nostra città, un simbolo». Ha poi parlato della “piccola rivoluzione della recente promozione in Serie B” e del «motivo d’orgoglio che questa Amministrazione sia riuscita a consegnare il Ceravolo alla sua città. Non sappiamo se sarà sufficiente a giocare la prima o la seconda partita – ha precisato -, ma noi abbiamo mantenuto quanto promesso».
La proposta passa all’unanimità, non c’erano dubbi, e Massimo Palanca è ufficialmente cittadino onorario di Catanzaro. «Ora per me viene il difficile – ha detto un commosso ‘O Rey -. Non sono abituato a parlare davanti agli amministratori della città. Vi ringrazio tutti perché credo – ha ironizzato – sia la prima volta che si raggiunge l’unanimità in un Consiglio comunale. Vi ringrazio ancora per la stima che avete nei miei confronti a tanti anni di distanza da quando ho smesso di giocare, anche se frequento spesso Catanzaro e scendiamo spesso molto volentieri con la mia famiglia a Catanzaro. È un affetto che cresce di anno in anno ed è una cosa che non riesco a spiegarmi. Lo vedo nei bambini che non mi hanno mai conosciuto, forse dai discorsi dei genitori e dei nonni, e questo vuol dire che andiamo avanti con l’età. Tutti questi attestati mi fanno capire che ho fatto qualcosa per Catanzaro perciò devo ringraziare chi mi ha dato la possibilità di farlo, dirigenze, allenatori e tifosi, ma consentitemi di ringraziare i miei compagni di squadra senza i quali non avremmo potuto ottenere niente. L’esempio più lampante è un’altra figura storica, Adriano Banelli, con lui voglio racchiudere tutti i miei compagni di squadra”.
Da Palanca anche un pensiero nostalgico alla Catanzaro che conosceva. “Vedo che ora non c’è più quel passeggio, quella partecipazione dei cittadini e vedo tante attività chiuse. Io vorrei vedere crescere questa città, e per questo invito tutti gli amministratori attuali e quelli che verranno a lottare affinché Catanzaro torni il Capoluogo di Regione della Calabria. 12 anni fa mi sono state consegnate le chiavi della città – ha concluso -, oggi la cittadinanza onoraria, dopo cosa c’è?». Ma per ‘O Rey Nicola è pronto a fare un passo di lato.
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