L'immagine dell'uomo che lancia sassi al drone
3 minuti per la letturaTorna libero l’uomo accusato di aver appiccato un fuoco individuato a Curinga nel catanzarese tramite l’uso dei droni della Regione Calabria
Torna libero l’uomo beccato nelle scorse settimane dai droni della Regione Calabria mentre appariva intento ad appiccare il fuoco in un canneto di Curinga, nel lametino. Il Tribunale della Libertà ha infatti annullato l’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari disposta nei suoi confronti dal gip dopo che la Procura della Repubblica di Lamezia lo aveva accusato di essere l’artefice di tre roghi mettendo in grave pericolo persone e cose, in una delle giornate più calde del mese di luglio scorso.
A rendere tristemente famoso l’uomo, un video diventato virale e rilanciato anche dai media nazionali che lo immortalava (con il volto oscurato) nell’atto di lanciare dei sassi contro il drone nel vano tentativo di abbatterlo. In seguito inseguito e denunciato. Ma, a parere dei suoi legali, gli avvocati Paolo Cristofaro e Michele Franzese del Foro di Cosenza, quel video non dimostrerebbe assolutamente nulla: al contrario, parlano di «gogna mediatica, anche a livello nazionale» di cui il “piromane” sarebbe stato vittima e del conseguente «rammarico» da parte dei suoi familiari.
TORNA LIBERO L’UOMO ACCUSATO DI AVER APPICCATO FUOCO A CURINGA, L’ATTACCO AD OCCHIUTO
Nel mirino, le dichiarazioni del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto che, a parer loro, avrebbe dovuto «evitare – affermano in una nota – di commentare il video asserendo che nello stesso si vedeva un uomo appiccare il fuoco, circostanza smentita dai due legali e dal Tribunale della libertà catanzarese». Nell’immediatezza del fatto, Occhiuto aveva pubblicato un post su Facebook corredato a sua volta da un video in cui ribadiva che «la Calabria è una regione civile però ha anche qualche imbecille che va ad appiccare il fuoco nei boschi come questo piromane che abbiamo beccato ieri», annunciando anche quest’anno “tolleranza zero” sugli incendi.
A commentare a stretto giro il provvedimento del TdL è stato Michele Comito, che lo ha definito «sconcertante». «La Regione Calabria li becca con i droni, li segnala alle autorità competenti, li fa multare e, nei casi più gravi, arrestare. Il governo guidato da Roberto Occhiuto fa il suo dovere, con serietà e abnegazione, per difendere il territorio, per la sicurezza dei calabresi».
«Poi però – ha detto in una nota il capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Calabria – arriva la notizia del piromane di Curinga, in provincia di Catanzaro, arrestato e rilasciato nel giro di poche settimane. Con i suoi legali che, addirittura, tentano di far passare l’incendiario di turno per vittima di una “gogna mediatica”, come se non fosse stato il loro assistito ad inscenare, dopo essere stato colto sul fatto mentre appiccava dei fuochi, una sassaiola contro un drone, per poi darsela a gambe in moto: immagini chiare che tutti hanno potuto vedere. Sono certo che la Regione Calabria andrà avanti in questa operazione di successo, forte della bontà delle proprie azioni. Ma leggere certe bestialità mette veramente tristezza», ha poi concluso il consigliere regionale.
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