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Quattro arresti dei carabinieri a Cosenza e oltre i confini calabresi per il tentato omicidio dell’imprenditore Pasquale Inzitari
COSENZA – Quattro arresti per tentato omicidio. Alle prime ore di questa mattina i Carabinieri del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, nelle province di Brescia, Bologna e Viterbo, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa su richiesta della Dda di Catanzaro diretta dal procuratore capo Nicola Gratteri.
Due persone sono finite in carcere e due ai domiciliari perché accusate, a vario titolo, del tentato omicidio dell’imprenditore reggino Pasquale Inzitari avvenuto il 25 luglio del 2017. Dai primi approfondimenti emerse che quella sera di luglio del 2017, nel piazzale del centro commerciale “I Portali” di Corigliano Rossano, un commando di professionisti del crimine, dopo aver effettuato i sopralluoghi dell’area, aveva attuato un piano studiato nei dettagli uccidere l’imprenditore reggino.
TENTATO OMICIDIO INZITARI, QUATTRO ARRESTI
Tra i destinatari della misura cautelare ci sono anche Francesco Candiloro e Michelangelo Tripodi, già detenuti poiché arrestati nel mese di ottobre del 2021 perché ritenuti responsabili dell’omicidio di Marcello Bruzzese, fratello del collaboratore di Giustizia Girolamo Biagio Bruzzese, avvenuto il 25 dicembre 2008 a Pesaro. A seguito del processo di primo grado, per questo fatto di sangue, i due hanno subito una condanna all’ergastolo.
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Fra famiglie mafiose i problemi si risolvono così:
con le minacce, le intimidazioni e nel peggiore dei casi l’omicidio.
L’importante è ostentare ciò che si possiede, i soldi, le belle auto, le ville, il potere, la forza (questa è la mentalità mafiosa). Sanno tutti sul territorio calabrese e non chi sono certe persone, di cosa fanno, di come trattano la gente, di come rubano tranquillamente sotto la luce del sole, solo lo stato sembra non accorgersi dei loro misfatti. Ovviamente chi sa, le semplici persone che hanno bisogno di lavorare, del tozzo di pane, per paura tacciono (non vedono, non sentono, non parlano). Per fortuna ancora qualche magistrato, forze dell’ordine, seppur si faccia poco, è solamente qualche caso isolato fa il proprio dovere e la verità viene sempre a galla.