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Nicola Gratteri

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CATANZARO – La data del 26 luglio (ieri) come giorno della nomina, presso il Plenum del Csm, del nuovo procuratore di Napoli, non se l’erano inventata i giornalisti. Tre settimane fa – dopo che la V commissione del Consiglio Superiore, a maggioranza, aveva proposto Nicola Gratteri per l’incarico apicale alla procura partenopea – i cronisti avevano riportato quella data, secondo attendibili indiscrezioni filtrate proprio dall’interno di Palazzo dei Marescialli. Del resto, lo scorso mese di maggio, era stato lo stesso Fabio Pinelli, vicepresidente del Csm a dettare tempi rapidi per l’importante nomina in questione. Si «sta lavorando alacremente per dare a questo territorio il magistrato alla guida della Procura più grande d’Italia, in tempi rapidi e comunque entro l’estate 2023”.

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Questo aveva dichiarato Pinelli, trovandosi a Napoli, all’inaugurazione della nuova sede della scuola di magistratura. Adesso, chiusa la riunione di ieri del Plenum, senza che la nomina del procuratore di Napoli, sia stata messa all’ordine del giorno, i tempi si allungano e l’estate potrebbe pure finire con un nulla fatto. Il Consiglio Superiore dal primo di agosto va in “pausa” estiva e per la decisione inerente la scelta del nuovo capo dei pm partenopei, si parla già di una data nella seconda metà di settembre.

Ma cosa sarebbe avvenuto dietro le quinte del Plenum?

Inizialmente – sempre affidandoci, per la narrazione della trama, ad indiscrezioni molto attendibili – rispetto agli altri quattro magistrati concorrenti, Gratteri partiva come superfavorito per la guida dell’ufficio inquirente napoletano e la sua nomina sembrava una cosa scontata. Ma dalla V commissione, il giorno della votazione dei 6 consiglieri che la compongono, è arrivato un segnale che ha mischiato un po’ le carte: all’attuale procuratore di Catanzaro sono andati 4 voti, ma dalla commissione che propone per gli incarichi direttivi, arrivano altri due nomi, vale a dire, Rosa Volpe, fino a qualche settimana fa, procuratore facente funzioni proprio a Napoli e Jimmy Amato, attualmente capo della procura di Bologna. I due magistrati hanno avuto un voto a testa.

La doppia alternativa a Gratteri, proposto a maggioranza, ha sparigliato determinate previsioni, implicando la possibilità che all’eventuale ballottaggio – se alla prima votazione il magistrato calabrese non prenderà la metà più uno dei voti dei consiglieri presenti – le preferenze di due correnti della magistratura (Area, il cui componente in commissione ha votato per Volpe e Unicost che “porta” Amato) possano confluire su uno dei candidati contrapposti a Gratteri. Fonti ben informate, riferiscono che, ad un certo punto, la cordata di Area avrebbe cominciato ad agitare un po’ le acque (specie dopo la votazione, veramente al fotofinish, per la scelta del procuratore di Firenze, in cui è stato decisivo il voto del vicepresidente Pinelli) e sulla stessa lunghezza d’onda “agitata” si portava pure Unicost.

Perché è saltata la data del 26 luglio per la nomina del procuratore di Napoli?

Si dice, informalmente, che i rispettivi pareri da portare al Plenum, a supporto della proposta di Volpe e di quella di Amato non siano ancora pronti. Ma si dice anche, sempre informalmente, che l’allungo dei tempi per arrivare a una decisione su Napoli, possa essere legato a determinate trame correntizie, che vorrebbero portare alla procura partenopea un magistrato diverso da Gratteri. Scendendo più nel dettaglio della nuova previsione, dopo il mescolarsi delle carte, ci sarebbero due consiglieri indecisi, il cui voto potrebbe far pendere la bilancia da un lato o dall’altro. A Gratteri, nonostante certe voci a lui “contrarie”, dovrebbero lo stesso andare 17 o 18 preferenze del Plenum, sufficienti per la sua nomina. Vedremo se l’estate servirà a poetare giusti consigli ai consiglieri dell’organo di autogoverno della magistratura. O se porterà altro.

Il Pm Musolino nominato procuratore aggiunto a Reggio

Il Plenum ha, invece, votato all’unanimità, quale procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Stefano Musolino, già pubblico ministero presso la stessa procura reggina, nonché segretario nazionale di Magistratura democratica. Musolino ha iniziato il suo percorso in magistratura nel tribunale di Palmi, ricoprendo le funzioni di sostituto procuratore dal 2006 al 2010. Nel 2012, dopo, il trasferimento alla Dda di Reggio, ha coordinato numerose inchieste contro la ‘ndrangheta. 

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